Policlic 13
Il presente numero di Policlic indaga le ragioni storiche, politiche, giuridiche e filosofiche della radicalizzazione delle posizioni assunte dai gruppi sociali. Lo fa attraverso vari contributi di indubbio interesse, con l’editoriale del giornalista di “Il Manifesto” Andrea Colombo a fare da apripista, con una disamina profonda delle ragioni del passaggio alla lotta armata durante gli “anni di piombo”.
Si prosegue nella trattazione con due approfondimenti storici, sui “Flagellanti” (gruppo di estremisti religiosi attivi nel Medioevo) e sulla dicotomia tra biennio rosso e biennio nero che aprì la strada alla nascita del fascismo come movimento nella prima metà del ‘900.
Per trovare esempi di estremismi di vario genere non occorre però necessariamente andare troppo a ritroso nel tempo. Di conseguenza, si è reso necessario analizzare le derive estremistiche della crisi sanitaria con un articolo sul rapporto tra la Covid-19 e sull’atteggiamento intransigente di alcune frange sociali.
Ovviamente, quando si tratta un simile argomento, non si può evitare il periodo a cavallo degli anni ’60 e ’70, quando la politica italiana fu attraversata da una serie di spinte propulsive al cambiamento che facevano pensare addirittura a una ondata rivoluzionaria. È in questo contesto che si inseriscono i travagli politico-ideologici del PCI e le criticità di un rapporto mai pacifico con il mondo che si collocava “più a sinistra”.
Segue un approfondimento giuridico sulla differenza tra mandato di arresto europeo ed estradizione, un’analisi che si inserisce nella frattura creata dai recenti arresti di ex terroristi rossi degli anni ’70.
Infine, arricchiscono il numero due coinvolgenti interviste, al professore di Storia Moderna della Scuola Normale Superiore di Pisa Francesco Benigno e a Gianni Vacchelli, narratore, scrittore e docente sia universitario che di liceo.
IN QUESTO NUMERO
LA SCELTA DELLA LOTTA ARMATA
Radiografia di un passaggio di fase
di Andrea Colombo
Come si compie il passaggio dal movimento di piazza del Sessantotto a una fase di conclamata lotta armata? Ma soprattutto, quali legami esistono, se esistono, tra i variopinti ed entusiasti cortei della fine degli anni Sessanta e le pallottole del decennio successivo? La penna graffiante del giornalista de “Il Manifesto” Andrea Colombo, diretto protagonista di quei “focosi” anni, prova a dare delle risposte a tali quesiti. Lo fa analizzando in maniera attenta e profonda gli elementi oggettivi che abbiamo oggi, per comprendere le peculiarità di una stagione tragica quanto dirimente per la storia politica del nostro Paese.
DERIVE ESTREMISTICHE IN TEMPI DI PANDEMIA
Come la COVID-19 acuisce il radicalismo ideologico
di Alessandro Lugli
Da quando la pandemia di COVID-19 si è diffusa a livello globale, le manifestazioni di estremismo ideologico sono andate moltiplicandosi in maniera sempre più consistente. Che si tratti di “no mask” o “no vax”, di negazionisti o allarmisti, di “aperturisti” o “rigoristi”, l’emergenza sanitaria scatenata dal nuovo coronavirus sembra aver determinato un aumento delle pulsioni estremiste in ampi strati della società. L’articolo ha come obiettivo lo studio delle ripercussioni della pandemia sul contesto sociale italiano, esplorando le principali manifestazioni di radicalismo ideologico emerse nel Paese con la diffusione della COVID-19.
ESTREMISMO E TERRORISMO
Intervista al professor Francesco Benigno
di Federico Paolini
Quale legame esiste tra l’adesione estrema a una causa e il terrorismo? Qual è il punto di non ritorno delle forme violente dell’agire politico? Ne parliamo in un’interessante intervista a Francesco Benigno, docente di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Un viaggio storico-politico che attraversa la Francia rivoluzionaria, il periodo della “propaganda col fatto” anarchica, gli “anni di piombo” italiani e non solo.
I ROSSI E I NERI
Il Primo dopoguerra: dal biennio rosso alla marcia su Roma
di Emanuele Del Ferraro
Per l’Italia, gli anni del primo dopoguerra (1919-1922) furono complicati sotto diversi punti di vista. In particolare, emerse l’azione di due estremismi contrapposti: da un lato i socialisti, i quali invocavano una rivoluzione sul modello di quella russa; dall’altro i movimenti di estrema destra, e segnatamente i fascisti, che puntavano a una svolta autoritaria dello Stato. In mezzo vi era uno Stato liberale agonizzante. In questo articolo si ripercorrono quegli anni, provando a capire perché, tra gli opposti estremismi, alla fine prevalse il fascismo.
ASTRAZIONE E NEOPOSITIVISMO NELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA
Dialogo con Gianni Vacchelli, saggista ed esperto in pluralismo inter-intraculturale
di Francesco Moscarella
Noto soprattutto come dantista e scrittore, Gianni Vacchelli è anche un esperto in pluralismo inter-intraculturale. Come emerge dal dialogo con Policlic, Vacchelli individua la necessità di ritrovare una vera dialettica, sia tra intellettuali di diversa formazione sia tra comuni cittadini, quale misura urgente per arginare i pericoli di una società sempre più caratterizzata da astrazione, dogmatismo e neopositivismo.
L’ESTREMISMO RELIGIOSO AL TEMPO DELLA PESTE NERA
Tra isteria e follia collettiva: il fanatismo dei Flagellanti
di Beatrice Boaretto
La pandemia di peste nera che investì l’Europa tra il 1346 e il 1352 diede vita a forme di estremismo religioso, rappresentate da gruppi di fanatici identificati con il nome di “Flagellanti”. Questi, interpretando il contagio come una punizione di Dio, iniziarono a ricorrere all’autoflagellazione pubblica per mezzo di violenti e ripetuti colpi di frustra o flagello, con il fine di espiare le proprie colpe e porre fine al morbo della peste nera.
IL PCI E I MOVIMENTI DI CONTESTAZIONE: UN RAPPORTO DI INCONTRO-SCONTRO (1968-1969)
La sfida dei movimenti, tra contestazione e rinnovamento radicale
di Riccardo Perrone
La seconda metà degli anni Sessanta ha rappresentato uno snodo fondamentale per comprendere i fenomeni politici e sociali dell’Italia dei decenni successivi, specialmente il biennio 1968-69. Lo scetticismo – se non avversione – nei confronti delle forme organizzative tradizionali sfociò nella ricerca di nuove forme di interazione e di partecipazione alla vita politica, meno mediate, e dunque più dirette ed “estreme”. Il presente articolo intende approfondire le dinamiche che portarono alla proliferazione e all’affermazione di movimenti di estrema sinistra, spesso in aperta polemica con il principale partito di riferimento della sinistra parlamentare, ovvero il Partito Comunista Italiano, con il quale intrattennero comunque rapporti di stretta interlocuzione.
DAGLI ANNI DI PIOMBO A OGGI: TRA ESTRADIZIONE E FUNZIONE RIEDUCATIVA DELLA PENA
Un Paese diviso tra costituzione e legge ordinaria
di Melania Luperto
Lo scorso 28 aprile, sono stati arrestati in Francia alcuni ex brigatisti, che erano già stati condannati in Italia per i delitti commessi durante gli anni di piombo. Nel presente contributo, dopo aver confrontato l’istituto dell’estradizione con quello – più recente – del mandato di arresto europeo, si ripercorre la dottrina Mitterand, la quale ha consentito ai terroristi di rifugiarsi oltralpe per decenni. In secondo luogo, ci si interroga sull’opportunità della loro estradizione e si esamina la possibilità di rieducazione dei rei per fatti commessi quarant’anni prima.