Policlic n.16
Nel presente numero la Redazione di Policlic ha scelto di analizzare alcuni aspetti poco indagati relativi alla storia della capitale italiana.
Il lavoro qui presentato si apre con un contributo di Christian Raimo, autore affermato e importante conoscitore della società capitolina. La tesi formulata dallo scrittore punta a rispondere a un quesito tanto diffuso quanto provocatorio: Roma è realmente eterna?
Lo sguardo della redazione volge poi al “glorioso” passato della città, posandosi su due questioni di notevole interesse giuridico. Dapprima, nell’intento di favorire l’odierno dibattito sul processo di emancipazione femminile, si offre una ricostruzione giuridica della condizione della donna tra età arcaica ed età augustea. Tale ricostruzione ha permesso di dimostrare che l’oppressione femminile trova le sue radici (anche normative) negli ordinamenti giuridici classici.
Successivamente, invece, si è deciso di guardare alla concezione dell’arte nel mondo romano, con particolare attenzione al concetto di “pubblica utilità” dei beni culturali. Grazie a questo studio si è potuto notare che l’eredità del diritto romano, su tale specifica questione, trova spazio nei testi normativi contemporanei, su tutti la “Convenzione di Faro” del 2005.
Il numero si chiude con due interessanti contributi storici. Il primo concernente uno studio sulle venationes, ovvero gli spettacoli di caccia che avevano luogo nell’antica Roma. Questa indagine è incentrata sulle modalità di approvvigionamento e sulla gestione del bestiame utile allo svolgimento di tali attività ludiche.
Infine, quindi, si è ritenuto fondamentale offrire ai lettori un lavoro incentrato sul processo storico e politico che ha portato Roma a divenire la capitale di Italia.
In questo numero
ETERNARE
Roma tra mitopoiesi, ipotesi fantastiche e fantascienza
di Christian Raimo
La città di Roma viene vista e si presenta come fuori dal tempo, come “città eterna”. Il saggio in oggetto mira a individuare gli elementi chiave di questa (auto)rappresentazione. Tra gli elementi qualificanti di Roma, individua tanto la sua continua opera di mitopoiesi, quanto la sua refrattarietà a ogni “mito esterno” – anche fantascientifico – invariabilmente destinato a scomparire di fronte ai duemila anni di Storia della città.
LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE NELL’ANTICA ROMA
Il bene culturale come bene comune
di Rebecca Linguanti
Benché i Romani non abbiano mai elaborato una nozione organica di patrimonio culturale, sono numerose le testimonianze della sorprendente sensibilità per l’arte che si rinvengono nella disciplina di differenti istituti del diritto romano. L’indagine storico-giuridica rivela l’attualità dei principi formulati: la moderna politica di salvaguardia del patrimonio culturale potrebbe trarre interessanti spunti dall’analisi degli strumenti utilizzati nel sistema giuridico romano per la protezione delle cosiddette res in usu publico, ovvero quei beni di cui ciascun cittadino, in quanto tale, poteva fruire e godere.
IL SILENZIO DELLE DONNE NELL’ANTICA ROMA RIGUARDA ANCHE NOI
Una ricostruzione storica e normativa della condizione femminile a Roma tra età arcaica ed età augustea
di Francesca Visconti
Ripercorrere il destino della donna romana non è mera curiosità, ma anzi può darci accesso ad una più profonda comprensione del presente. L’oppressione femminile, infatti, non è un neonato prodotto del moderno capitalismo, ma ha radici storiche solide anche negli ordinamenti giuridici classici, complici questi ultimi di aver costretto e condannato la donna a una vita di silenzio e necessaria subordinazione. E dove tutto il resto tace, sono proprio le fonti giuridiche ad aiutarci nella ricostruzione.
GLI SPETTACOLI DI CACCIA NELL’ANTICA ROMA
L’impiego degli animali per le venationes: cattura, trasporto e custodia
di Beatrice Boaretto
Fra gli spettacoli che nell’antica Roma ottennero maggiore diffusione e apprezzamento vi furono le venationes, ovvero le “cacce”. Gli animali da destinare agli spettacoli venivano catturati e trasportati dai Romani attraverso vari metodi e tecniche e, una volta giunti a Roma, erano custoditi nei vivaria.
ROMA CAPITALE
La questione romana da Teano alla breccia di Porta Pia
di Emanuele Del Ferraro
Quando nel 1861 fu proclamato il Regno d’Italia, Roma non ne faceva ancora parte; fu annessa successivamente, il 20 settembre del 1870. Nel presente contributo si ripercorreranno gli avvenimenti principali di quegli anni in relazione alla questione romana e, in particolar modo, i fatti dell’Aspromonte, la firma della Convenzione di settembre, la battaglia di Mentana e la breccia di Porta Pia.