Lunedì 17 febbraio del 1992 rappresenta una data di cesura per la storia della politica italiana. Quel giorno rappresenta la fine dei grandi partiti di massa, come la Democrazia cristiana ed il Partito socialista.
Alle 17 e 30, Luca Magni, un imprenditore di una piccola impresa di pulizie, si presentò negli uffici di Via Marostica 8, presso l’ufficio di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio. Chiesa era un esponente del Partito socialista, e non nascondeva l’ambizione di diventare il prossimo sindaco di Milano. Dopo esser passato dalla segreteria, Magni si incamminò verso l’ufficio di Chiesa, pronto a consegnare una valigetta con 14 milioni, una tangente per aver preso un appalto di 140 milioni.
Magni era agitato, perché nella sua valigia era presente una telecamera. Dopo una breve chiacchierata, Magni uscì dall’ufficio di Chiesa, ed i carabinieri in borghese intervennero per mettere la parola fine ad un sistema che poi fu noto come Tangentopoli. L’operazione era stata diretta da Antonio Di Pietro, che diventò il “campione civile” agli occhi del popolo. Mario Chiesa non fu solo che la punta dell’iceberg di un sistema ben collaudato tra politici ed imprenditori.
Riferimenti bibliografici
https://www.treccani.it/enciclopedia/tangentopoli_%28Enciclopedia-Italiana%29/
Immagine: Antonio Di Pietro nel 2002 (fonte indeciso42 – archivio personale/Wikimedia Commons, licenza CC-BY SA 4.0) https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Antonio_Di_Pietro?uselang=it#/media/File:Antonio_Di_Pietro_2002.jpg
Tutti i link sono stati consultati il 10/02/2023.