Il 29 febbraio 1929 a Chicago furono assassinate sette persone nell’ambito della guerra tra bande criminali, in un evento che è passato alla storia come la strage di San Valentino.
Negli anni Venti, e in particolar modo nella seconda metà del decennio, Chicago era diventata una delle città più pericolose degli Stati Uniti, con un tasso di criminalità sempre più alto e con le bande criminali che lottavano per garantirsi il controllo dei vari quartieri. Una grande spinta alla criminalità era stata data dall’approvazione, nel 1920, del XVIII Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che aveva di fatto proibito totalmente il consumo di alcol. Proprio il contrabbando di alcol era una delle fonti di guadagno principali della criminalità.
Nel 1929 Chicago era controllata, divisa in due, sostanzialmente da due bande criminali: il nord era territorio del gangster irlandese George “Bugs” Moran, mentre a sud dominava dal 1925 incontrastato Al Capone.
Il 14 febbraio 1929 un manipolo di cinque uomini a bordo di una Cadillac nera si diressero verso il garage della SMC Cartage Company al 2122 di North Clark Street. Quattro dei cinque uomini, probabilmente vestiti da poliziotti, entrarono nel garage e vi trovarono sette uomini di Moran, che alla vista della polizia consegnarono le armi e si disposero in riga di fronte al muro. In quel momento partì una scarica di mitra che uccise tutti e sette i criminali della banda di Moran. Lo stesso Moran si salvò per pochi minuti: in ritardo all’appuntamento, alla vista della polizia, si nascose in un bar ed evitò la morte. Gli assassini, poi, risalirono sulla Cadillac e si dileguarono.
Il massacro, che fu definito come il crimine più cruento della storia di Chicago, ebbe una risonanza nazionale, ma non poté essere risolto, tanto che non ci fu nemmeno alcun processo per omicidio. Varie ipotesi si susseguirono nei giorni immediatamente successivi il massacro, ma la più insistente (e probabilmente la più verosimile) attribuiva la colpa del massacro a Al Capone, che voleva insieme vendicarsi di un attentato subito da un suo luogotenente Jack “Machine Gun” McGurn e colpire il suo principale nemico, Moran. Di certo, però, Al Capone non partecipò materialmente alla spedizione.
Riferimenti bibliografici
Sadurní, La strage di san Valentino, un crimine irrisolto, in “Storica”, 14 febbraio 2021, https://www.storicang.it/a/strage-di-san-valentino-crimine-irrisolto_15066
St. Valentine’s Day Massacre, in “History”, https://www.history.com/topics/crime/saint-valentines-day-massacre
Immagine: il muro della strage di San Valentino al National Museum of Organized Crime and Law Enforcement (autore Arnie Papp, fonte Flickr/Wikimedia Commons, licenza CC BY 2.0), https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Saint_Valentine%27s_Day_Massacre?uselang=it#/media/File:IMG_6399_Las_Vegas.jpg
Tutti i link sono stati consultati il 30/01/2023.