Il 24 febbraio 1920 la deputata Nancy Astor prese la parola durante una seduta alla Camera dei Comuni britannica: era la prima volta che una donna partecipava attivamente ai lavori parlamentari del Regno Unito.
Nancy Astor, nata Langhorne, era originaria della Virginia, Stati Uniti. La sua era una famiglia latifondista e schiavista, rovinata dalla guerra civile americana e dall’abolizione della schiavitù, ma che riuscì a risollevarsi partecipando al ricco mercato della costruzione delle ferrovie.
Nancy, che non aveva mostrato particolari interessi politici, sposò prima Robert Gould Shaw, ma il matrimonio fallì in breve tempo. Nel 1904 Nancy si recò in Inghilterra e conobbe Waldorf Astor, figlio del visconte William Astor, con il quale convolò a nozze nel 1906.
Il marito di Nancy, membro del partito conservatore, fu eletto alla Camera dei Comuni nel 1910, e nella campagna elettorale fu fortemente sostenuto da sua moglie, la quale, comunque, continuava a non mostrare particolare interesse per la politica attiva.
Le cose cambiarono dopo la Prima guerra mondiale, quando per la prima volta fu sancito il diritto, per le donne (anche se non tutte) britanniche di poter votare e essere elette. Già nelle elezioni del 1918 una donna riuscì a conquistare un seggio alla Camera, Constance Markiewicz, eletta tra le fila del partito indipendentista e repubblicano irlandese Sinn Fein, ma Markiewicz non aveva mai messo piede in Parlamento per il boicottaggio che il suo partito aveva deciso nei confronti delle istituzioni britanniche.
La via per l’elezione di Nancy Astor si aprì nel 1919, quando il visconte William Astor, membro della Camera dei Lord, morì, e il suo posto nella camera alta fu assegnato a Waldorf Astor, marito di Nancy. Ciò lasciò vacante il seggio della circoscrizione di Plymouth Sutton, e Nancy decise di candidarsi con l’appoggio del marito.
Dopo una campagna elettorale aggressiva, Astor risultò eletta, e il 24 febbraio 1920 per la prima volta prese la parola alla Camera, divenendo la prima donna della storia a fare ciò. La carriera politica di Astor, poi, continuò per oltre vent’anni. Nel primo periodo il suo impegno si rivolse soprattutto verso i diritti delle donne, ma a partire dagli anni Trenta emersero posizioni ultraconservatrici, nonché di vicinanza ai regimi fascista e nazista. Inoltre, non furono rare le esternazioni antisemite e razziste. Per questo, nel 1945, Nancy Astor fu convita dal partito e da suo marito a dimettersi e a ritirarsi a vita privata.
Nancy morì nel 1964, e fino alla fine emerse la sua doppia natura di paladina dei diritti delle donne, ma anche di donna conservatrice con elementi razzisti, come dimostra la volontà di essere sepolta avvolta nella bandiera confederata.
Riferimenti bibliografici
La straordinaria vicenda di Nancy Astor, femminista e reazionaria, 28 novembre 2019, https://www.treccani.it/magazine/atlante/cultura/La_straordinaria_vicenda_di_Nancy_Astor.html
Astor, Nancy Witcher, nata Langhorne, in “Enciclopedia online”, https://www.treccani.it/enciclopedia/astor-nancy-witcher-nata-langhorne
Immagine: Nancy Astor, 1922 (autore Bain News Service, fonte Library of Congress/Wikimedia Commons, collezione George Grantham Bain Collection, pubblico dominio) link https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Nancy_Astor,_Viscountess_Astor?uselang=it#/media/File:Lady_Astor_LCCN2014714260.jpg
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