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In questo numero, Policlic affronta il tema del rapporto tra lavoro e società, mettendo in evidenza come il lavoro influenzi la sfera, più ampia e complessa, delle comunità umane.
L’editoriale è a firma di Pierluigi Allotti, professore di storia del giornalismo e della comunicazione di massa presso l’Università “Sapienza” di Roma. Ci parlerà del mestiere del giornalista e di quanto questo sia importante per la nostra società.
Segue un affascinante saggio di Marco Maurizi, professore, filosofo e musicista, incentrato sul ruolo dell’artista ai tempi dell’intelligenza artificiale. L’ottica, come si potrà intendere dal titolo, è quella di Benjamin: L’artista nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.
La rivista continua con un saggio scritto da Francesco Finucci, incentrato sul concetto della “gavetta”. Scopo del testo, indagarne le diramazioni ideologiche e le radici economiche, individuandone la funzione all’interno del sistema economico italiano.
Infine, chiude la rivista un testo ad opera di Federico Del Ferraro, che indaga la relazione tra cinema e lavoro nel XX secolo, attraverso alcune tappe fondamentali: Tempi moderni di Charlie Chaplin, Viaggio a Tokyo di Yasujirō Ozu e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.
Buona lettura!
In questo numero
IL MESTIERE DEL GIORNALISTA, PERICOLOSO MA NECESSARIO
La lezione degli antichi maestri sempre attuale nei tempi di crisi
Del Prof. Pierluigi Allotti
Quello del giornalista è sempre stato un mestiere pericoloso, inviso ai potenti, ai corrotti e ai malfattori.
Chi diffonde notizie ritenute scomode rischia – oggi più che in passato – di essere ucciso o imprigionato. Grazie ai nuovi dispositivi digitali le informazioni circolano sempre più rapidamente. Giornalisti, intellettuali e attivisti per i diritti umani hanno maggiore visibilità e riescono a far sentire la propria voce ovunque attraverso i social media, ma sono perciò più esposti e più vulnerabili.
Il giornalismo è però un bene pubblico indispensabile, con una propria “centralità” nella società moderna, di cui garantisce non soltanto il funzionamento, ma la sua stessa esistenza. Una democrazia non può vivere senza giornalisti indipendenti e liberi di raccontare al pubblico ciò che i leader politici hanno fatto, ciò che stanno facendo e ciò che intendono fare.
L’ARTISTA NELL’EPOCA DELLA SUA RIPRODUCIBILITÀ TECNICA
Problemi estetici e politici nell’uso dell’AI
Del Prof. Marco Maurizi
L’articolo si interroga sui recenti sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI), chiedendosi se essi possono mettere in discussione il ruolo dell’artista. Come deve rispondere il pensiero critico alla sfida lanciata all’umano da queste nuove tecnologie?
LA “GAVETTA” COME STRUMENTO DI POTERE
Un concetto chiave per capire le strategie di dominio della classe dirigente italiana
Di Francesco Finucci
Il saggio mira a spiegare come il concetto di “gavetta” sia funzionale al mantenimento dei rapporti di potere esistenti.
Tale obiettivo è perseguito, innanzitutto, analizzandone l’origine e le sue diverse forme; in seguito, ne si mostrerà il legame con il modello antropologico dominante, espressione della classe dirigente; inoltre, ne si suggerisce il radicamento in ben noti processi di psicologia sociale.
Si spera, così, di offrire uno strumento valido per decodificare e rigettare un tropo chiave nella narrazione classista e, di conseguenza, delle strutture di potere che essa mira a legittimare.
LE RELAZIONI TRA CINEMA E LAVORO NEL XX SECOLO
Un viaggio nel mondo del lavoro sul grande schermo
Di Federico Del Ferraro
La storia del lavoro è antica quanto l’uomo, e da sempre intrattiene legami fortissimi con la società. Il giovane cinema ha iniziato a dipingere questa relazione “solo” da un secolo, incontrando i sentimenti delle diverse società nel mondo. L’articolo è un viaggio sia geografico che cronologico in tre tappe per ripercorrere questi 100 anni di lavoro sul grande schermo: da Tempi moderni di Charlie Chaplin, per Viaggio a Tokyo di Yasujirō Ozu, a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.