Neuroantropologia e immaginazione spirituale

Neuroantropologia e immaginazione spirituale

Uno studio esplorativo della società Minangkabau

Introduzione

La cultura Minangkabau, rinomata per il proprio tessuto ricco e intricato, racchiude al suo interno un insieme di valori e una saggezza sfaccettati e profondi. La loro cultura rappresenta uno modo di vivere onnicomprensivo, cui danno forma una moltitudine di fattori complessi, astratti ed estensivi. Nel caso dei Minangkabau, questa cultura unica trova la sua espressione attraverso un’eredità di proverbi ed espressioni metaforiche, conosciuti come “pepatah” e “petitih”, intrecciati in maniera intricata con i loro costumi e le loro tradizioni, quali il “saiyo sakato” (il consenso), il “sahino samalu” (l’empatia), l’“anggo tango” (il rispetto di regole e codici di condotta condivisi) e la “sajinjiang sapikua” (la condivisione delle gioie e dei dolori altrui)[1]. Questi proverbi e queste espressioni servono quali conoscenza e guida inestimabile, offrendo un punto di vista significativo per comprendere il modo di vivere dei Minangkabau. I “pepatah” rappresentano detti proverbiali che portano con sé la saggezza e la guida offerta dagli anziani[2]. Non sono più semplici parole, ma anzi incapsulano degli insegnamenti profondi, utilizzati spesso allo scopo di offrire consiglio, asserire la propria autorità o impartire lezioni morali o etiche.

Al contrario, i “petitih” includono vari proverbi, ognuno carico del proprio specifico messaggio. Sia i “pepatah” che i “petitih” sono archivi di conoscenza vitale, essenziali per affrontare la vita nella società Minangkabau. L’unicità della cultura Minangkabau consiste nella sua fine abilità di codificare una miriade di concetti relativi alla vita, all’interno di tali proverbi ed espressioni. Lo studio dei messaggi impliciti all’interno del contesto dei Minangkabau svela una pletora di valori, di credo e di tradizioni profondamente radicati nella loro società. Inoltre, questi detti rappresentano la devozione di tale cultura alle proprie tradizioni, evidente durante le loro cerimonie, nei rituali matrimoniali e in altri momenti significativi nei quali la loro saggezza locale ed eredità culturale sono maggiormente enfatizzati. In aggiunta, i “pepatah” e i “petitih” trovano spesso espressione nella forma di poesie o canzoni, trasmettendo lezioni morali di giustizia, unità e solidarietà.

Ciononostante, oggi, i costumi tradizionali e la lingua dei Minangkabau devono affrontare una gamma di sfide che hanno un impatto significativo sulle vite quotidiane della generazione più giovane. Tra queste sfide, un fenomeno di rilievo può essere riscontrato nella prevalenza di altre lingue nella comunicazione e nelle espressioni dei giovani Minangkabau. Questo scostamento linguistico solleva questioni profonde riguardo la preservazione della loro lingua nativa e riguardo il suo intrinseco significato culturale. Nonostante la lingua Minangkabau sia tutt’ora culturalmente importante, la popolarità crescente di altre lingue dà adito a preoccupazioni sulla possibilità che la lingua nativa ne venga erosa[3]. Inoltre, non può essere neanche sottostimata l’influenza dello slang nel modo di comunicare odierno. L’adozione di espressioni slang, influenzata spesso dalla cultura pop globale e dall’era digitale, introduce un elemento dinamico all’uso della lingua locale[4]. Nel contesto Minangkabau, l’influsso dello slang presenta una sfida alle forme linguistiche tradizionali, capace potenzialmente di alterare le dinamiche comunicative all’interno della comunità. In aggiunta, un’altra dimensione preoccupante riguarda il ruolo dell’educazione familiare nel preservare la cultura e il linguaggio Minangkabau. Storicamente, l’unità familiare è servita come mezzo centrale alla trasmissione culturale. Tuttavia, nello scenario educativo contemporaneo, tale responsabilità è spesso trasferita verso le istituzioni educative formali[5]. L’enfasi limitata posta sull’educazione familiare nel trasmettere conoscenze culturali e competenze linguistiche potrebbe potenzialmente impattare la continuità delle tradizioni Minangkabau.

In questo studio, il concetto di “immaginazione spirituale”, sviluppato da Jeremy Henzell, diviene un punto di connessione intrigante, in ottica neuroantropologica, tra i proverbi di “baok batanang”. L’espressione “baok batanang” è spesso impiegata per consigliare e guidare qualcuno verso l’ottenimento di uno stato di compostezza, equilibrio e controllo emotivo, particolarmente nei momenti di rabbia, confusione, disappunto, tristezza ed emozioni simili. La frase incapsula una fusione intricata di costrutti psicologici, sociali e spirituali secondo un’ottica di “immaginazione spirituale”[6], specialmente nell’illuminare il valore della regolazione emotiva e nell’armonia comunitaria nella società Minangkabau.

L’immaginazione spirituale, come articolata da Jeremy Henzell-Thomas, racchiude la capacità di percepire e relazionarsi con la realtà divina entro e oltre i confini della realtà materiale. Questa facoltà sorpassa il pensiero astratto e coinvolge esperienze dirette, tangibili e simbolicamente profonde. Agendo da ponte tra il mondo fisico e quello spirituale, l’immaginazione spirituale permette agli individui di discernere la presenza del divino in tutti gli aspetti dell’esistenza. Questa capacità comporta un riconoscimento profondo al tempo stesso dell’incomparabilità trascendente di Dio e della sua intimità immanente. Attraverso la lente dell’immaginazione spirituale, gli individui sono attrezzati per esperire le manifestazioni del divino, comprendere i segni che attestano l’esistenza del creatore e discernere i profondi significati del cosmo. Con tale facoltà, gli individui possono partecipare a preghiere, rituali e atti di fede dotati di una connessione con il divino genuina e sentita, trascendendo da una mera osservanza meccanica. L’immaginazione spirituale permette agli individui di orientarsi in un mondo che è realizzato squisitamente, ma allo stesso tempo predisposto a essere un sentiero verso la sua fonte divina. Questa capacità incoraggia a un equilibrio armonioso tra il riconoscimento dell’immanenza divina e il mantenimento di una coscienza della maestosa trascendenza di Dio[7].

Nella cultura Minangkabau, mantenere un equilibrio emotivo e stabilire una connessione con la spiritualità divina sono capacità ritenute di grande valore, e il “baok batanang” serve quale promemoria di questo ethos collettivo. Tale espressione denota la responsabilità collettiva nel garantire che ognuno rimanga in uno stato di pace interiore e di armonia. Contrariamente alla tradizionale immagine dei Minangkabau o della Sumatra occidentale come una comunità ricca e culturalmente profonda, la 2018 Basic Health Research presentata dal Ministero della salute della Repubblica di Indonesia indica una prevalenza della depressione tra le persone Minangkabau dell’8.2%[8]. Ciò è in linea con la dichiarazione rilasciata dal Presidente del consiglio rappresentativo regionale della Sumatra occidentale, nella quale gli alti livelli di stress nella regione sarebbero indotti dalle pressioni esistenziali crescenti e avrebbero indotto a cambiamenti sociali nella comunità[9].

Lo stile di vita matrilocale osservato tra i Minangkabau ha un impatto profondo sulla vita degli individui. In una cultura matrilineare, le relazioni intense non si estendono solo all’interno del nucleo familiare, ma anche alla famiglia allargata[10]. Con il matrimonio, le coppie scelgono solitamente di risiedere con i genitori della moglie, aderendo a norme culturali prevalenti nella società Minangkabau. Questa sistemazione dà luogo a una specifica dinamica con la famiglia allargata, specialmente con i parenti della moglie, che assumono un ruolo significativo nel mantenimento dell’armonia matrimoniale. Ciononostante, è importante notare come questa sistemazione possa anche introdurre potenziali ragioni di stress e di conflitto[11]. Inoltre, la ricerca suggerisce che altri fattori esterni, quali le pressioni sociali e gli obblighi socialmente prescritti, quali i matrimoni combinati, potrebbero contribuire ulteriormente allo stress esperito dai giovani individui Minangkabau[12]. Tali fattori di stress potrebbero essere alimentati dall’inclinazione culturale verso il collettivismo, dove le aspettative comunitarie e le norme sociali esercitano un’influenza culturale sui processi decisionali degli individui e sulle loro scelte di vita[13].

Inoltre, vi è stato un notevole incremento nella prevalenza di disturbi mentali in quest’area, nella quale è stata rilevata la presenza di 50608 individui affetti, nel 2013, portando questa regione al nono posto in Indonesia[14]. Dati recenti del 2018 rivelano come la Sumatra occidentale abbia raggiunto il settimo posto, per via del notevole numero di persone con disturbi mentali[15]. In questo contesto, esiste una percezione sociale prevalente, per la quale gli individui affetti da disturbi mentali vengono stigmatizzati e vengono visti come incurabili[16]. In uno studio[17], è stato osservato inoltre come gli anziani della comunità Minangkabau esibiscano sintomi di depressione. Questi risultati sono stati attribuiti al senso di abbandono o di marginalizzazione da parte delle loro famiglie, all’apprensione riguardo possibili eventi avversi, a un senso di impotenza e insignificanza e a una mancanza di realizzazione e di entusiasmo nella vita.

In aggiunta, l’efficacia degli interventi di riabilitazione, specialmente dal punto di vista dell’adesione da parte dei pazienti ai regimi di cura prescritti, è relativamente limitata[18]. In particolare, la provincia è anche una delle prime dieci in Indonesia in termini di casi di suicidio, avendo registrato sessantasette casi tra gennaio e il 18 ottobre 2023. Durante il periodo tra ottobre e novembre 2023, due casi di suicidio e uno di tentato suicidio sono stati registrati a Padang, la capitale della Sumatra occidentale[19]. Ciò può essere attribuito all’insufficienza dei servizi di salute mentale presenti, incapaci di dare una risposta al bisogno di servizi di cura di alta qualità, egualitari e a buon mercato[20]. Tale fenomeno segna una lontananza significativa tra le ricche tradizioni religiose e culturali dei Minangkabau, da una parte, e le pressioni psicologiche e le sfide della salute mentale che sono emerse nella comunità, dall’altra.

Dall’altra parte, il “baok batanang” ha un profondo significato, specialmente per quanto riguarda l’autocontrollo, la regolazione emotiva, il benessere fisico e la connessione spirituale con il divino. Mentre Henzell-Thomas scava nell’essenza dell’immaginazione spirituale, enfatizzando l’abilità di percepire il divino in tutte le cose[21], sosteniamo qui come vi sia un parallelo nel “baok batanang”, il quale incoraggia gli individui a controllare i propri impulsi e le proprie emozioni, nutrendo così una connessione profonda con il proprio sé e con il reame spirituale. La neuroantropologia, d’altra parte, mette a disposizione un quadro appropriato per dare impulso a una collaborazione interdisciplinare[22]. Secondo Lende et al.[23], questo approccio interdisciplinare combina principi della neuroscienza e dell’antropologia, integrando teorie e metodologie della scienza cognitiva. Mira a fornire una comprensione integrale della relazione intricata tra cultura, cognizione e cervello in ambienti reali e offre della ricerca empirica capace di risultare complementare rispetto agli studi condotti in ambienti clinici e di laboratorio.

La neuroantropologia, assieme ad altre sottodiscipline ad essa correlate, come la biologia umana, l’ecoimmunologia, la neuroeconomia e la psichiatria biologica, è emersa come un campo interdisciplinare significativo nello studio del comportamento umano. Mentre la ricerca interdisciplinare tradizionale del comportamento umano è stata guidata prevalentemente dalla psicologia e dalla biologia, queste nuove sottodiscipline incorporano uno spettro più vasto di scienze comportamentali, incluse l’antropologia e la sociologia, come esemplificato allo studio.

La neuroantropologia si estende oltre i confini dell’analisi comportamentale, racchiudendo una vasta gamma di fenomeni umani, di processi biologici, cognitivi e di dimensioni emotive, e l’impatto dei fattori culturali[24]. Dunque, questo studio si fonda su della ricerca precedente[25] svolta sui costumi e sulla cultura Minangkabau, e sulla neuroscienza, affrontando lo studio ancora inesplorato delle percezioni intergenerazionali di artefatti culturali (“petatah” – “petitih”)[26].

Lo studio di Mason[27] esamina la danza tradizionale dei Minangkabau, l’intervista di Winkelman[28] esplora il rapporto tra coscienza, culture ed evoluzione. Inoltre, Kitayama e Park[29] scavano nella neuroscienza culturale e nell’interazione tra cultura, mente e cervello. La ricerca di Zona e Adrian[30] investiga la creatività nel settore del turismo, toccando i temi della flessibilità cognitiva e della persistenza. Brown e Seligman[31] enfatizzano la collaborazione tra antropologia e neuroscienza culturale nella comprensione delle emozioni, dello status, dei rituali, etc. Campbell e Garcia[32] esprimono il loro supporto per una prospettiva neuroantropologica capace di connettere scienze sociali e neuroscienza. Vogl et al.[33] esplorano la musicoterapia da un punto di vista neuroantropologico. Moeis et al.[34] esaminano i valori Minangkabau da una prospettiva crossculturale. Infine, lo studio di Natsir et al.[35] si focalizza sullo sviluppo del carattere negli adolescenti nella cultura Minangkabau.

Quindi, mentre gli studi già esistenti offrono degli spunti su vari aspetti della cultura, dell’antropologia e della neuroscienza, la nostra ricerca si fonda su di un approccio innovativo, esaminando le dimensioni spirituali e simboliche dell’espressione culturale nel contesto neuroantropologico. Mira a districare gli aspetti metafisici e trascendentali del “baok batanang”, non affrontati negli studi precedenti. Inoltre, contribuisce alla nostra comprensione di come cultura, spiritualità e processi neurologici si intersechino, chiudendo una falla importante nel panorama odierno della ricerca. Di conseguenza, questo studio mira ad affrontare le seguenti domande chiave. Innanzitutto, le varie generazioni della comunità Minangkabau come comprendono e interpretano il concetto di “baok batanang”? Secondo, come può essere approcciata l’analisi del “baok batanang” all’interno del quadro dell’immaginazione spirituale, specialmente dal punto di vista neuroantropologico? Ciò considerato, questo studio mira a condurre un’analisi completa delle prospettive individuali nelle diverse generazioni, riguardo l’espressione “baok batanang”, e la ricerca riguarda l’esplorazione sistematica di come il “baok batanang” possa intrecciarsi con o essere influenzato dal regno dell’immaginazione spirituale, in ottica neuroantropologica, all’interno dei campi dell’uomo[36]. Lo studio mira a districare le possibili dimensioni spirituali, il simbolismo e gli aspetti trascendentali inerenti tale espressione. Scavando in questa relazione, mira a illuminare le più profonde connotazioni metafisiche e simboliche che il “baok batanang” potrebbe comportare.


Metodi, location e soggetti intervistati

La ricerca è stata condotta utilizzando un approccio qualitativo, al fine di esplorare l’intricata semantica dell’espressione Minangkabau “baok batanang”, comprendere in maniera completa i suoi significati complessi e stratificati e descrivere i fenomeni naturali[37]. Il metodo principale di raccolta dati impiegato in questo studio è stato quello di interviste aperte, nelle quali gli intervistati sono stati incoraggiati a esprimere apertamente i propri punti di vista. Lo studio include tre intervistati, ognuno rappresentante di un diverso gruppo generazionale: la generazione X, la generazione Y (i millennials) e la generazione Z. Il metodo di campionatura impiegato è questo studio è quello della campionatura mirata, il quale ha luogo tramite la selezione intenzionale degli intervistati, in base a caratteristiche specifiche, quali l’età e la generazione, ritenute rilevanti ai fini degli obiettivi e dell’analisi condotta nella ricerca[38]. Gli intervistati sono stati selezionati per via del loro coinvolgimento nelle sfere culturale, accademica e sociale. Sasana, che rappresenta la generazione X, è stato scelto per via della sua posizione di rilievo come professore nel campo dello studio dell’arte nella Sumatra occidentale. La sua esperienza estensiva nel campo dell’istruzione e la sua conoscenza profonda della cultura Minangkabau lo rende un intervistato inestimabile. Pertiwi, che rappresenta la generazione Y, è una ricercatrice associata, specializzata in giustizia ambientale, governance e questioni di genere. Il suo coinvolgimento attivo nei problemi sociali contemporanei di rilievo per la sua generazione la rende una scelta impellente per questa ricerca. Asmar, che rappresenta la generazione Z, è stato selezionato in quanto laureato in biologia. I suoi recenti risultati accademici e la sua prospettiva unica come membro della generazione più giovane offrono spunti di valore su come la sua coorte percepisca e interagisca con i problemi contemporanei e sociali. Questi tre intervistati sono stati scelti per le loro esperienze sociali e accademiche condivise, allo scopo di ottenere una comprensione integrale delle differenze e delle somiglianze tra queste generazioni, nel contesto della cultura Minangkabau.

Incorporando degli intervistati appartenenti a tali differenti segmenti generazionali, questo studio mira a conoscere le diverse interpretazioni e l’evoluzione del significato di “baok batanang” attraverso i diversi gruppi d’età. I dati acquisiti da tali interviste sono stati trattati tramite content analysis, una tecnica sistematica e rigorosa per valutare i dati quantitativi ottenuti con interviste. La content analysis ha avuto luogo tramite l’identificazione di temi ricorrenti, pattern e variazioni nelle risposte dei partecipanti[39]. I temi sono emersi come argomenti ricorrenti o idee all’interno delle risposte degli intervistati. I pattern sono stati individuati come somiglianze nel modo in cui gli intervistati descrivevano e si relazionavano con il “baok batanang”. Le variazioni comprendevano le differenze, le sfumature o le diverse prospettive che sono emerse durante le interviste. Comprendere le variazioni ha offerto degli spunti sui significati sfaccettati associati con l’espressione “baok batanang” nella società Minangkabau.

L’incorporazione di un’ampia gamma di intervistati, appartenenti a diverse generazioni, ha permesso di acquisire una prospettiva ricca e dinamica di come il “baok batanang” sia stato percepito nel tempo. Questa scelta di metodo ha offerto una visione approfondita sulla rilevanza culturale e spirituale dell’espressione Minangkabau e su come la sua interpretazione si sia evoluta nel contesto di diverse generazioni. Per proteggere la confidenzialità e la privacy degli intervistati, a ognuno di loro è stato assegnato uno pseudonimo, diverso dal proprio nome[40]. Di conseguenza, l’intervistato della generazione X è stato identificato con lo pseudonimo “Sasana”, l’intervistato della generazione Y con lo pseudonimo “Pertiwi”, e l’intervistato della generazione Z con “Asmar”. Questa pratica garantisce un ambiente discreto e sicuro per la discussione delle loro vedute, delle loro esperienze e delle loro interpretazioni[41].


Risultati

 

L’interpretazione del “baok batanang” attreverso le generazioni dei Minangkabau

 

Nel tentativo di comprendere la semantica intricata e le interpretazioni in continuo cambiamento del “baok batanang”, all’interno della cultura Minangkabau, questa discussione si imbarca in un viaggio multigenerazionale, alla ricerca di spunti da tre diversi intervistati, rappresentanti ognuno la generazione X, Y e Z. Attraverso le loro prospettive, il discorso svela le diverse lenti attraverso le quali tali gruppi generazionali percepiscono e interpretano il significato sfumato di “baok batanang”. Scavando in tali punti di vista, questa discussione mira a mettere in luce il tessuto culturale ed emotivo – sempre in cambiamento – intrecciato attorno a tale espressione, evidenziando l’influenza delle differenze generazionali nella comprensione della saggezza Minangkabau.

Sasana (gen X) dichiara:

Il termine “baok batanang” si riferisce al mantenimento di un pensiero lucido, libero da influenze emotive, mentre si applica al tempo stesso un pensiero logico, fondato su dati e fatti concreti.

Secondo Sasana, questa espressione è utilizzata comunemente nel contesto delle discussioni che hanno luogo in forum, seminari e situazioni simili, allo scopo di sottolineare l’importanza di mantenere la propria compostezza e di utilizzare il proprio pensiero razionale. Il concetto di “baok batanang” è rilevante, specialmente nelle situazioni che richiedono una considerazione assennata e l’applicazione del pensiero razionale, allo scopo di affrontare una varietà di eventi in maniera efficace. Il punto di vista di Sasana, che riflette la prospettiva della generazione X, evidenzia l’importanza di mantenere la propria oggettività e la propria lucidità, in contesti in cui è richiesta una deliberazione ponderata.

Pertiwi (gen Y) spiega ulteriormente:

Il “baok batanang” è il superamento di ostacoli, attraverso una valutazione attenta delle proprie opzioni, allo scopo di arrivare a una decisione assennata. Tale espressione è espressa in situazioni nelle quali qualcuno potrebbe entrare nel panico o si trova di fronte a scelte critiche, enfatizzando l’idea che la vita debba essere vissuta con attenta considerazione.

Nell’interpretazione di Pertiwi, l’espressione “baok batanang” racchiude il concetto di navigare tra le proprie sfide, attraverso un processo decisionale ponderato e prudente. Questa frase trova la sua applicazione in circostanze segnate da forte stress o dove vi sia bisogno di prendere decisioni fondamentali. Il messaggio generale che impartisce è l’importanza di dirigere la propria vita con lungimiranza e saggezza, sostenendo, così, pur in maniera implicita, che azioni affrettate potrebbero non portare al miglior risultato possibile. Lo spunto di Pertiwi, a partire dalla generazione Y, evidenzia il valore assegnato alle scelte consapevoli e contemplative, quando si affrontano le intricate sfide della vita.

Asmar (gen Z) dichiara:

“Baok batanang” è un’espressione che enfatizza il bisogno di rimanere calmi e composti. È spesso utilizzato quando qualcuno è sull’orlo della rabbia o durante un conflitto.

Secondo Asmar, la frase “baok batanang” rappresenta un concetto che enfatizza l’importanza di mantenere la propria serenità. Questa espressione è spesso usata quando qualcuno è sull’orlo della rabbia o durante un conflitto. La prospettiva di Asmar, che riflette la generazione Z, sottolinea il valore assegnato alla capacità di porre un freno alle proprie emozioni e al suo ruolo nelle interazioni interpersonali e nella gestione dei momenti di tensione o di disputa.

Le differenze nella comprensione del concetto di “baok batanang” tra queste generazioni può essere ampiamente spiegata da fattori legati all’età o dallo sviluppo psicologico associato a ogni generazione. La generazione X, che è in età adulta e ha raggiunto la maturità mentale, tende a vedere il “baok batanang” come un’enfasi sul pensiero lucido, privo di influenze emotive, e sull’applicazione del ragionamento logico. Invece, la generazione Y, attualmente nella sua prima età adulta e con più sfide davanti a sé, associa il concetto con la capacità di prendere decisioni sagge, nel navigare tra gli ostacoli e le situazioni critiche. La generazione Z, ancora nella sua tarda adolescenza e in fase di maturazione, pone maggiore enfasi sul controllo delle emozioni, specialmente nei momenti di conflitto o in situazioni altamente emotive. Queste differenze riflettono l’evoluzione di valori e priorità nel tempo, e la differenza di esperienze di vita tra queste generazioni.

 

Scoprire le dimensioni spirituali del “baok batanang” in ottica multigenerazionale

 

“Baok batanang” è un’espressione proverbiale profondamente significativa, che include valori fondamentali nella società Minangkabau. Questa espressione tradizionale serve come punto di passaggio per offrire consiglio, impartire una guida e trasmettere lezioni morali agli individui o alle collettività nella comunità Minangkabau. Il “baok batanang” racchiude la coltivazione del pensiero lucido, la preservazione dell’equanimità emotiva e l’esercizio dell’autocontrollo, specialmente in situazioni che stimolano risposte emotive quali rabbia, perplessità, disillusione e dolore. Questa espressione sottolinea l’importanza di mantenere l’equilibrio emotivo e di favorire la concordia nella comunità Minangkabau. Inoltre, il “baok batanang” include dei valori spirituali e serve quale promemoria per gli individui in modo che forgino una connessione con la dimensione spirituale, cui si fa riferimento in questo contesto quale immaginazione spirituale. L’immaginazione spirituale dà agli individui gli strumenti per scavare nel reami più profondi della comprensione e della consapevolezza, ha un ruolo chiave nel misticismo, nelle pratiche spirituali e nell’interpretazione dei testi sacri[42].

Nel contesto culturale dei Minangkabau, il concetto di “baok batanang” si intreccia con vari elementi dell’immaginazione spirituale, portandosi all’analisi attraverso la lente neuroantropologica. Innanzitutto, enfatizza l’importanza cruciale dell’abilità cognitiva e del pensiero lucido, quando si affrontano circostanze intricate. Sasana, della generazione X, spiega come il “baok batanang” comporti la coltivazione di un pensiero astuto, oltre che l’applicazione del pensiero logico, fondato su dati empirici e evidenze fattuali. Questa prospettiva riflette una comprensione profonda del fatto che, nel mezzo di dinamiche sociali e un decision-making che necessitano di una deliberazione ponderata, la capacità cognitiva di un pensiero razionale e critico ha un ruolo centrale. Tale attitudine permette agli individui di compiere azioni giudiziose e imparziali, nell’affrontare i vari eventi e le varie sfide che si incontrano nella vita di tutti i giorni. Ciononostante, il concetto di immaginazione spirituale abbraccia la creatività, il rinvigorimento della propria visione del mondo e le dimensioni spirituali. Il “baok batanang” incarna una specifica sfaccettatura di queste componenti, più specificatamente il regno delle capacità mentali, che serve come fondamento per prendere decisioni sagaci in circostanze intricate ed esigenti.

Inoltre, il concetto di rinnovamento intellettuale emerge come un altro aspetto cruciale, nel quale il concetto di “baok batanang” manifesta varie interpretazioni attraverso differenti generazioni, nella navigazione di situazioni intricate e fondamentali. Specificamente, il punto di vista articolato da Pertiwi, rappresentante della generazione Y, si allinea da vicino ai princìpi inerenti al regno dell’immaginazione spirituale, sottolineando l’importanza di un decision-making astuto attraverso una contemplazione meticolosa e una riflessione profonda. Nel contesto dell’immaginazione spirituale, gli individui sono incoraggiati a rivalutare e riconcettualizzare la loro percezione della realtà, dei miti e delle narrative che li guidano attraverso processi sensoriali sfaccettati[43]. Nel concetto di “baok batanang”, il rinnovamento del pensiero assume un ruolo centrale, accentuando il valore dell’adozione di prospettive alternative e riconoscendo la capacità delle generazioni più giovani nel contribuire a una comprensione più informata, quando affrontano sfide intricate, nelle loro vite.

In conclusione, è essenziale comprendere i valori spirituali che si allineano con il costrutto più generale dell’immaginazione spirituale. L’uso del “baok batanang” in situazioni che necessitino una considerazione sagace e azioni guidate da un pensiero meticoloso includono l’incorporazione di sfaccettature spirituali nel processo di decision-making. La cognizione dei valori spirituali quando si è confrontati da circostanze complesse è evidente nella nozione del pensiero contemplativo e della deliberazione profonda. Nonostante il concetto di “baok batanang” non affronti esplicitamente le dimensioni spirituali, gli insegnamenti Minangkabau come entità onnicomprensiva rendono possibile una comprensione profonda di un processo decisionale giudizioso, attraverso l’intreccio di elementi spirituali nell’approccio alle proprie sfide. Introducendo termini quali “teofania”, sembra chiaro come, in ogni azione prudente e in ogni profonda riflessione incapsulata nel “baok batanang”, esista un riconoscimento del concetto di “teofania”, nel quale il divino si svela continuamente attraverso un processo di creatività incessante, guidato dai valori della religione e della cultura Minangkabau. Questo concetto riconosce che il sacro non sia separato o isolato dagli aspetti mondani della vita quotidiana, ma ne sia invece una componente intrinseca e inseparabile.

Dunque, l’approccio Minangkabau a un decision-making giudizioso non è solo profondo, ma è anche guidato dai precetti spirituali dell’Islam[44]. Nonostante il pensiero convenzionale possa essere confinato nell’affrontare i problemi mondani, spesso privi di sentimenti, fervore ed emozioni, la contemplazione, specialmente quando impiega il “baok batanang”, e idealmente all’interno della sfera dell’immaginazione spirituale, trascende i confini del mondo materiale. Garantisce agli individui di superare le limitazioni del mondo materiale e di scavare in una realtà spirituale più profonda, ottenendo di conseguenza una comprensione più completa delle verità spirituali e stimolando le azioni conseguenti[45].


Conclusioni

In conclusione, questo studio getta luce sulle diverse prospettive delle differenti generazioni riguardo l’espressione “baok batanang”, all’interno della cultura Minangkabau, accentuando la sua natura intricata e sfaccettata. La generazione X pone l’enfasi sul pensiero lucido e logico, privo di influenze emotive, mentre la generazione Y si focalizza sulla capacità di prendere decisioni sagge e di navigare tra gli ostacoli e le situazioni critiche. La generazione Z riconosce l’importanza del controllo emotivo, specialmente in situazioni di conflitto o emotive. Queste differenze riflettono l’evoluzione dei valori e delle priorità tra coorti generazionali e offre spunti significativi sui cambiamenti generazionali nella cultura Minangkabau. In aggiunta, il “boak batanang” si intreccia con elementi dell’immaginazione spirituale, enfatizzando le capacità cognitive, il rinnovamento del pensiero e l’integrazione delle dimensioni spirituali nei processi decisionali. Questo concetto si allinea con gli insegnamenti dei Minangkabau e con i princìpi spirituali dell’Islam, introducendo la nozione di “teofania”, allo scopo di rappresentare il continuo svelarsi del divino, attraverso l’attività creativa guidata dai valori Minangkabau e dalle norme religiose. Questo trascende il mondo materiale, permettendo agli individui di scavare in una più profonda realtà spirituale, incoraggiando una comprensione completa delle verità spirituali e ispirando azioni conseguenti a tale scoperta.

Ciononostante, è cruciale riconoscere le limitazioni inerenti a questo studio, concentrato solo sull’interpretazione del “baok batanang” e sulla possibilità di interpretazioni divergenti che potrebbero emergere dal background variegato degli intervistati, dall’ampiezza del campione studiato e dalle loro esperienze. A causa del numero limitato di intervistati coinvolti nello studio, è importante riconoscere come i nostri risultati potrebbero non rappresentare in maniera completa le diverse prospettive dei diversi gruppi generazionali. Il background degli intervistati e le loro esperienze possono introdurre dei bias nell’interpretazione del “baok batanang”. Le loro esperienze personali, i loro credo, le loro influenze culturali potrebbero non racchiudere al loro interno l’ampia gamma di significati associati con l’espressione all’interno della cultura Minangkabau.

La conoscenza derivata da questo studio comporta delle implicazioni pratiche per qualunque sforzo di preservazione educativa e culturale. Specialmente nel campo dell’istruzione formale, l’integrazione dei proverbi tradizionali, quali “baok batanang”, può ha un ruolo chiave nella salvaguardia della conoscenza e dell’eredità culturale Minangkabau. Incorporando questi proverbi nel curriculum, gli studenti ottengono non solo una capacità linguistica riguardante la loro eredità culturale, ma anche una comprensione profonda della saggezza incapsulata in queste espressioni. Ciò garantisce che le generazioni più giovani continuino a dare valore e a comprendere la loro eredità culturale, in un’era marcata dal plurilinguismo e dalla globalizzazione. Mentre la società Minangkabau cerca di resistere all’impatto della globalizzazione e della potenziale erosione dei propri valori culturali, la capacità di connettersi con l’io altrui e con il divino, come suggerito dal concetto di “baok batanang”, diviene sempre più imperativa. Tale comprensione permette ai Minangkabau di navigare tra le complessità della vita contemporanea, preservando al contempo la loro identità culturale e la loro connessione spirituale. Abbracciando questi valori e questa saggezza senza tempo nella propria vita quotidiana, la comunità Minangkabau può preservare la propria ricca eredità culturale e confrontarsi con le sfide di oggi con resilienza e con un profondo senso di autocoscienza.

Per approfondire la nostra comprensione di tali fenomeni, una ulteriore investigazione dovrebbe scavare in altri proverbi Minangkabau, tenendo in considerazione le esigenze contestualizzate, le sfide e i bisogni della contemporaneità. Questo studio suggerisce che le generazioni più anziane della comunità Minagkabau debbano assumere il ruolo di mentori, offrendo consiglio alle generazioni più giovani, ed enfatizza la pratica della regolazione emotiva delle loro vite quotidiane, impiegando espressioni quali “baok batanang” come un mezzo per tale scopo.


“Immagine dell'autore corrispondente, Rahmat Ryadhush Shalihin a Yogyakarta, Indonesia”. (licenza: riproduzione riservata, Ambarada Mahogananda).

“Immagine dell’autore corrispondente, Rahmat Ryadhush Shalihin a Yogyakarta, Indonesia”. (licenza: riproduzione riservata, Ambarada Mahogananda).

Rahmat Ryadhush Shalihin, come autore corrispondente, ha avuto un ruolo fondamentale nella composizione e nel miglioramento integrale dell’intero manoscritto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Listia Khairunnisa (licenza: riproduzione riservata, cortesia dell'autore)

Listia Khairunnisa (licenza: riproduzione riservata, cortesia dell’autore)

Listia Khairunnisa, come prima co-autrice, ha contribuito significativamente al miglioramento dell’integrità strutturale del manuscritto e si è occupata delle complessità tecniche del processo di scrittura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Xinca Aiden Hamdani (Credit: Reflection Photography Studio)

Xinca Aiden Hamdani (Licenza: riproduzione riservata, Reflection Photography Studio)

Xinca Aiden Hamdani, come secondo co-autore, ha offerto spunti che hanno arricchito lo sviluppo del manoscritto, specialmente nel contesto sfaccettato della cultura Minangkabau.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ognuno dei tre autori possiede una comprensione profonda ed estensiva delle complessità della cultura Minangkabau, specialmente a Bukittinggi, Sumatra occidentale, Indonesia.


[1] Sabri, R. et alii, The effect of culture-based interventions on satisfaction and quality of life of elderly at social welfare institution in West Sumatera, in “Enfermeria Clinica”, 29, 2019, pp. 619-624, url: https://doi.org/10.1016/j.enfcli.2019.06.010.

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[31] Brown, R. A. & Seligman, R., op. cit.

[32] Campbell, B. C. & Garcia, J. R., op. cit.

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