La questione del rapporto che lega posizioni politiche di “destra” più o meno radicale con fenomeni culturali di tipo “complottistico” è diventata sempre più urgente durante i mesi della quarantena dovuti alla COVID-19. Non solo il sovranismo, l’alt-right e i gruppi neofascisti hanno ripetutamente violato le disposizioni sanitarie disposte dagli Stati, contestandole come provvedimenti illiberali o “dittatoriali”, ma una fetta non irrilevante di opinione pubblica ha fatto sue, nelle scorse settimane, convinzioni, teorie e illazioni fantapolitiche nel tentativo di interpretare il significato della pandemia (si pensi al presunto legame tra profilassi, 5G, vaccini e Bill Gates). Il fatto che anche alcuni sinceri esponenti della sinistra radicale o dell’area anarchica abbiano di fatto avallato le stesse posizioni, sia in termini di violazione del lockdown, sia in termini di denuncia di un tentativo di instaurazione di una dittatura tecno-sanitaria, la dice lunga sull’importanza del fenomeno che abbiamo di fronte agli occhi. Le discusse posizioni “negazioniste” espresse da Agamben in alcuni suoi interventi hanno solo reso palese l’esistenza del problema.
Il mestiere di giornalista, pericoloso ma necessario
I nemici dei giornalisti Quello del giornalista è sempre stato un mestiere pericoloso, inviso ai potenti, ai corrotti e ai malfattori. Già nella prima età moderna, quando ancora non esisteva il giornalismo come lo conosciamo oggi, i menanti, ovverosia i compilatori di...