Panoramica sullo sport in Irlanda

Dal punto di vista sportivo, la scelta in Irlanda tra il football, il rugby e gli sport gaelici vede generalmente un risultato ben delineato tra la popolazione : il campionato di calcio locale per ultimo.

Gli irlandesi, tanto i giocatori quanto gli spettatori, in genere volgono infatti il loro sguardo verso la più intrigante ed affascinante Premier League britannica, palcoscenico di primissimo livello nel panorama calcistico “europeo” che continua ad attrarre sempre più capitali esteri che certificano un fatto : il “Regno Unito” del pallone da anni aumenta esponenzialmente i propri provenienti grazie all’imponente combinazione diversificata dei sempre più proficui accordi di sponsorizzazione della Lega, dalle mirate attività di merchandising dei club, dalla competitività di un sistema calcio ben strutturato e di una scuola di pensiero volta alla fisicità e al furore agonistico (la fame sul campo) dei grandi club come delle società delle divisioni minori.

Nonostante varie statistiche stilate tra lo scorso anno e i primi mesi del 2018 stiano comunque vedendo un ulteriore aumento di affluenza di pubblico nei (piccoli) stadi dei club calcistici (stando ad un articolo del The Independent [1]) , si parla di cifre molto basse quasi irrisorie se paragonate agli equivalenti della nostra Serie C , un dato che mostra come la League of Ireland, seppur in crescita, sia un campionato semi-professionistico il cui interesse locale è come detto poco sviluppato, e superato da discipline come il pugilato, dove l’Irlanda ha una lunga e onorata tradizione, o addirittura le freccette (o darts). 

Il discorso cambia totalmente se si prende in considerazione la lotta serrata tra il rugby, che quest’anno ha visto l’Irlanda tornare al trionfo totale nel Sei Nazioni con il Grande Slam (curiosa la coincidenza temporale : vittoria in casa contro l’Inghilterra nel giorno di San Patrizio patrono nazionale) e gli sport tradizionali d’Irlanda.

Quando si parla di rugby, di calcio gaelico o di hurling, gli incontri e le partite vissute negli stadi prossimi al tutto esaurito come nei pub strapieni e direttamente da casa in streaming o con i canali televisivi irlandesi, testimoniano l’impatto preponderante che questi sport hanno all’interno della cultura irlandese e dello stesso tessuto sociale d’Irlanda.

Sono attività e discipline sentitissime dagli abitanti dell’Isola di Smeraldo che esulano dal semplice discorso sportivo, vanno oltre.
Se poi da una parte si osserva un grande seguito per il rugby (che personalmente considero l’ultimo “sport nobile” rimastoci) , uno sport che l’Irlanda “importò” dall’Impero Britannico tra il 1854 ed il 1874 divenendo il primo, tra i territori della Corona, ad adottarlo, dall’altra parte si osserva un tripudio che è pari o addirittura superiore ad esso : quello per gli sport gaelici, autenticamente e genuinamente irlandesi.

Quale è il segreto?
Che cosa porta una media annuale di quasi ventiduemila persone (con punte da cinquantamila spettatori, come riportato dal The Irish Times lo scorso Febbraio [2]) a riempire il terzo stadio più grande d’Europa, il Croke Park di Dublino (capienza da 82.300 posti), per un incontro di calcio gaelico o di hurling di ambito locale?
È solo una questione meramente sportiva o c’è anche dell’altro?
Infine, perché non parlare dell’impatto positivo che gli sport gaelici hanno avuto e stanno avendo anche nel resto del mondo (Europa, Stati Uniti d’America ed Australia le zone maggiormente coinvolte) grazie sia alle comunità irlandesi in loco che allo sviluppo della cultura del gioco nel territorio e l’avvicinamento dei suoi abitanti?

Vista panoramica del Croke Park di Dublino, Irlanda, durante la finale All-Ireland di calcio gaelico del 26 Settembre 2004.
Fonte : John H.Nolan / Wikimedia Commons

Queste sono alcune delle domande che ci si può porre e alle quali poter provare a dare risposta in questo avvincente “viaggio” metaforico (ma non troppo) tra passato e presente, tra le tradizioni storiche e l’attualità, da Dublino a Roma e ritorno.
Un’immersione alla scoperta del grande bagaglio culturale irlandese presente nella pratica degli sport gaelici tra i quali si prenderà maggiormente in esame il calcio gaelico , disciplina che la scorsa settimana ha visto Roma diventare per la prima volta luogo di ritrovo di un campionato di categoria nell’area Europa Centro-orientale.



“Per cominciare…” – Linee guida essenziali del calcio gaelico

  • Prendete due squadre da quindici giocatori da posizionare all’interno di un campo 145 x 90 metri con due porte munite di reti e pali.
  • Date loro quindi un pallone delle misure “simili” a quello del football e la possibilità di muoverlo lungo il campo sia con i piedi che con le mani (nei passaggi verso i compagni quanto nei tiri per i goal da tre punti o i calci da un punto soltanto) in due frazioni di gioco della durata di quaranta minuti l’una.
  • Limitate infine i movimenti in campo con la palla dando al contempo grande risalto agli scontri fisici tra i giocatori (senza esagerare però pena ammonizioni, espulsioni o sostituzioni forzate sancite dal c.d cartellino nero).

Uno scatto dell’incontro tra Dublin GAA e Donegal GAA. Fonte : Sport Gaelici Italia/Facebook

L’unione di adrenalina, forza bruta, tecnica, strategia, velocità, dinamicità e voglia di vincere creeranno una partita di calcio gaelico.
Queste sono infatti, in sintesi, le regole che caratterizzano il Peil Ghaelach , nome gaelico di questo sport tradizionale irlandese la cui storia segue un percorso sotterraneo ma strettamente legato alla lunga storia dell’Irlanda.



Breve storia del calcio gaelico

“No person or persons whatsoever shall play, use or practise any hurling, commoning, football playing, cudgels, wrestling or any other games, pasttimes or sports on the Lord’s Day, or any part thereof: and if any person or persons shall persons shall offend therein, and be therof convicted in such manner as herein after directed, every such person shall forfeit the sum of five pennies for every such offense
(Sunday Observance Act in Ireland, 1695)

Disciplina nata in uno dei periodi storici più intensi della storia moderna irlandese, tra le varie lotte per il potere tra i Regni di Scozia ed Inghilterra, le epidemie di peste e le tentate ribellioni irlandesi sedate nel sangue come la Guerra dei nove anni (1594-1603) , quest’ultima importante per i suoi esiti finali e la nascita di una nutrita comunità gaelica in esilio a Roma (i resti del Conte di Tyrone Hugh O’Neill riposano nella chiesa di San Pietro in Montorio), il calcio gaelico al pari degli altri sport tradizionali irlandesi venne generalmente osteggiato dalle autorità dominanti britanniche.

Vi furono vari divieti, come l’ordine ivi sopracitato. Questo venne promulgato in un’Irlanda che solo pochi decenni prima era stata (brutalmente) assoggettata dal puritano Oliver Cromwell (1599-1658) , il quale sarebbe divenuto fautore della Glorious Revolution che avrebbe cambiato la storia dell’Inghilterra. Divieti di natura religiosa e/o politica che colpirono quelle attività e discipline che potevano rappresentare un pericolo culturale per Londra rispetto ad un territorio da secoli amministrato ma pur sempre carico di esplosività : eppure ciononostante si scopre che gli atti legislativi vennero applicati con molte difficoltà nel territorio, di fatto permettendo comunque la sopravvivenza degli sport gaelici. Nel Diciottesimo secolo inoltre, il calcio gaelico era oggetto di scommesse tra i membri l’aristocrazia locale (quella assoggettata alla Corona) o della gentry (classe sociale paragonabile alla borghesia) che lo praticavano o ne organizzavano incontri per diletto in occasioni di fiere o feste locali.

Ma la data del 1 Novembre 1884 rimane di grande valore per gli sport tradizionali gaelici e l’Irlanda da quel momento pervasa dal c.d. gaelic revival” : fu in quel giorno infatti che Michael Cusack (1847-1906) fondò a Thurles, nella contea di Tipperary, la Gaelic Athletic Association (GAA) , l’organizzazione che da quasi 134 anni salvaguarda, tutela e promuove i valori culturali gaelici in Irlanda e nel mondo.

“The Gaelic Athletic Association today is an organisation which reaches into every corner of the land and has its roots in every Irish parish. Throughout the Country, legions of voluntary workers willingly make sacrifices to promote its ideals and carry its daily burdens.
Why does the Association receive this unselfish support?

Those who play its games, those who organise its activities and those who control its destinies see in the G.A.A. a means of consolidating our Irish identity.
The games to them are more than games – they have a national significanceand the promotion of native pastimes becomes a part of the full national ideal, which envisages the speaking of our own language, music and dances.

(dalla prefazione introduttiva della GAA Official Guide 2018) 

Uno scatto dell’incontro tra il Donegal GAA e Monaghan GAA dello scorso Gennaio. Fonte : Sport Gaelici Italia/Facebook

È l’inizio della ripresa, il calcio gaelico e gli altri sport tradizionali sono ora protetti da uno scudo chiamato GAA con il quale attraverseranno la fase più importante e al contempo drammatica della storia contemporanea irlandese (l’Insurrezione di Pasqua del 1916, la nascita dello Stato Libero d’Irlanda, la guerra civile interna, i Troubles ed i rapporti tesissimi con il Regno Unito fino agli Accordi del Venerdì Santo).
Una protezione che alcuni casi appare anche come una vera e propria muraglia dinanzi agli eventi esterni, una bolla con cui si protegge tutto ciò che è più sentito e amato della cultura irlandese “fermando le lancette del tempo” : l’associazione per decenni è irremovibile su proposte di modifica del regolamento e accetta delle aperture solo a seguito di importanti conferenze dei suoi membri associati (l’ampliamento della partecipazione femminile è sintomo manifesto della grande passione per gli sport tradizionali da parte delle donne irlandesi che esplode tra gli anni Cinquanta e Settanta).

Al contempo si registra la diffusione del calcio gaelico al di fuori dei confini nazionali : dapprima nello stesso Regno Unito (la comunità irlandese di Londra disputò alcuni incontri con formazioni irlandesi nel primo Novecento e dal 1993 partecipa alla National Football League come formazione esterna al territorio irlandese), quindi negli Stati Uniti d’America con New York e nel continente europeo.

In Europa l’organizzazione è gestita dalla Gaelic Games Europe che suddivide i vari club in varie aree regionali. In questa suddivisione, l’Italia è inserita nella Central-East Region assieme a Germania, Austria, Ungheria, Polonia , Repubblica Ceca, Slovacchia e Russia.



“Due parole con…” –  David Malinconici, amministratore della pagina Facebook “Sport Gaelici Italia”

La diffusione del calcio gaelico all’infuori dei confini irlandesi ci riporta a Roma dove la scorsa settimana (21 Aprile) , in occasione dell’anniversario della fondazione della città (il Natale di Roma), si è tenuta la prima fase del Central-East European Gaelic Football Championship, un evento che ha rappresentato tra l’altro una “prima volta” per Roma e per gli appassionati romani del calcio gaelico.

Uno scatto dell’incontro tra le selezioni femminili della Berlin GAA e della Prague Hibernians GAA

Un torneo itinerante, diviso tra la tappa nella Capitale e quelle successive che si terranno a Bratislava, Augusta e Berlino che ha visto la partecipazione di otto club, con rispettive squadre maschili e femminili, provenienti dall’Europa Centrale ed Orientale.

In questo evento è stato possibile scambiare qualche battuta con David Malinconici, ingegnere informatico di professione che, nell’ambito extralavorativo, vive intensamente la sua grande passione per l’Irlanda in tutte le sue variegate sfaccettature al punto che, assieme ad altri appassionati e conoscitori (nonché atleti in alcuni casi), da anni gestisce una pagina Facebook dedicata agli sport tradizionali gaelici in cui gli appassionati possono rimanere aggiornati con i risultati sportivi dei club GAA nelle varie discipline.
Di seguito l’intervista rilasciata per Policlic.it .

Domanda : “David, grazie mille per la tua disponibilità e per aver accettato l’invito di Policlic.it a questa breve intervista. Comincerei chiedendoti di rispondere per i nostri lettori alla domanda che probabilmente i più curiosi potrebbero farsi: cosa è il calcio gaelico?”

Risposta :Il calcio gaelico è uno sport tradizionale irlandese giocato da due squadre di 15 giocatori per parte e con un pallone grande come quello da calcio, ma leggermente più pesante. È uno sport che si gioca sia con le mani che con i piedi e che coniuga tecnica, velocità e una certa fisicità.

Sebbene al primo impatto il calcio gaelico possa avere molte somiglianze con il rugby ed il football come lo conosciamo noi, questo non deriva da tali sport perché è nato prima di loro : le origini del calcio gaelico risalgono addirittura tra il 1500 ed il 1700, con le prime testimonianze di incontri e regolamenti di gioco per quello che era uno sport osteggiato a volte bandito dalle autorità britanniche che al tempo dominavano nell’isola.
Ma la sua importanza va molto oltre il solo evento sportivo, perché il calcio gaelico è anche un veicolo di trasmissione dei valori storici e culturali d’Irlanda al pari dell’hurling [altra disciplina sportiva tradizionale ndr] che, assieme ad altre discipline, è promossa e tutelata dal 1884 dalla Gaelic Athletic Association (GAA) , un’associazione che ha avuto un ruolo predominante nella storia contemporanea d’Irlanda e che continua ad essere ancora oggi il custode tanto delle tradizioni (nel ballo – all’interno dei feis* – come nella musica) quanto della lingua gaelica stessa.

Ci tengo infine a dare un dettaglio di enorme importanza: gli sport gaelici sono rigorosamente amatoriali, facendo della GAA la più grande associazione sportiva dilettantistica al mondo.”

Uno scatto dell’incontro tra Berlin GAA e Munich Colmcilles GAA

D: “Ci puoi spiegare meglio?”

R:Certamente. Nel mondo del calcio gaelico non esistono leghe professionistiche o nulla che abbia a che vedere con gli sport più famosi e seguiti al mondo.
Questo, ai sensi anche del regolamento molto ferreo della GAA, avviene per mantenere l’autenticità di questo sport che infatti in Irlanda è amato, vissuto e seguito di più rispetto sia al football che al rugby, anche se quest’ultimo è molto popolare grazie anche ai successi di nazionale e squadre di club.

In Irlanda il calcio gaelico ha una struttura territoriale articolata in vari livelli differenti tra loro : nazionale, ma anche provinciale (Munster, Leinster, Connacht ed Ulster) e, soprattutto, locale perché estremamente radicato nelle comunità e nel territorio, in particolar modo nell’Irlanda rurale anche se in questi ultimi anni sono fortissimi i dublinesi.

Non è quindi un semplice sport, ma uno stile di vita il cui legame è veramente sentito, come se fosse un vero e proprio marchio ad imperitura memoria: in particolar modo le clubhouses delle società sparse nei piccoli paesi spesso rappresentano ancora oggi il luogo di aggregazione sociale delle comunità, di crescita umana prima che sportiva. Luoghi in cui le famiglie e gli appassionati si ritrovano per stare insieme e celebrare la propria appartenenza ad un determinato club che, come tanti altri, può annoverare i loro migliori giocatori mentre vengono selezionati per rappresentare la loro contea oppure una delle quattro province d’Irlanda.”

D: “Ma tutta questa “pressione” come viene percepita dai giocatori?”

Alcuni giocatori della squadra maschile della S.S Lazio Calcio Gaelico osservano e sostengono le compagne di squadra della selezione femminile.

R: “I giocatori? Dimentichiamoci per un attimo quello che possiamo pensare del mondo dello sport e dello spettacolo che ruota attorno ad esso. Non sono superstar, ma persone comuni come tante altre che vivono una vita “quasi” normale: lavorano e/o studiano nel corso della giornata come tutti quanti, poi si allenano (a volte facendo lunghi viaggi) e si preparano a quel momento, al momento della partita in cui possono diventare gli eroi della giornata. Non capita di rado che in Irlanda ci si possa ritrovare davanti a degli apparenti “sconosciuti” che possono annoverare più di trecento presenze in un club di calcio gaelico mentre vivono la loro vita quotidiana “in abiti civili”. “

D: “Approfondiamo un attimo il capitolo legato alla GAA. Che impatto ha avuto la GAA e quindi anche il calcio gaelico nella storia d’Irlanda?”

R:Come ho detto prima, dalla sua nascita nel 1887 Gaelic Athletic Association è stata molto importante nel mantenere le tradizioni gaeliche in Irlanda in un periodo storico nel quale la dominazione britannica fece di tutto per estirparle dal Paese e per assoggettare definitivamente l’isola al volere di Londra.
Va detto effettivamente che dopo secoli di guerre, scontri e ribellioni sfociate nel sangue (senza dimenticare la triste pagina dell’ An Gorta Mór, la Grande Carestia che creò la grande emigrazione di massa di uomini e donne irlandesi), il Paese si trovava ad essere piegato allo strapotere britannico (e lo sport in questione veniva praticato in uno status di clandestinità) , ma ciononostante né l’Irlanda né la GAA si sottomisero mai e grazie a figure come quella del poeta ed attivista politico Pádraig Pearse (1879-1916) si assistette ad una rinascita, agli inizi del Novecento, della cultura irlandese, della lingua gaelica e degli sport gaelici.

Attività che, nel pieno della Easter Rising e della ribellione che portò alla nascita dello Stato Libero d’Irlanda (alla quale parteciparono anche numerosi affiliati alla GAA, anche se su base volontaria e non a nome dell’associazione), portarono anche a fatti di sangue come il tristemente famoso Bloody Sunday del 21 Novembre 1920, giorno in cui le truppe britanniche irruppero nel Croke Park di Dublino gremito di spettatori per l’incontro di calcio gaelico tra le contee di Dublino e Tipperary ed aprirono il fuoco sulla folla uccidendo tredici spettatori e il giocatore di Tipperary Michael Hogan al quale è oggi intitolata una tribuna del Croke Park.

Con la nascita di un’Irlanda quasi del tutto libera, la GAA ebbe modo di proseguire la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale irlandese con un approccio molto rigido e ferreo: fino a pochi anni fa il regolamento dell’Associazione proibiva tassativamente la partecipazione nella società ai britannici (Rule 21, abolita nel 2001) e la partecipazione dei propri affiliati ad attività sportive “non-gaeliche” pena l’immediata espulsione (Rule 27, abolita nel 1971).
Ma soprattutto, ancora oggi “obbliga” all’utilizzo di materiale da gioco (divise e palloni) esclusivamente made in Ireland e de facto vietava l’utilizzo di stadi o strutture di club affiliati per eventi sportivi “non gaelici” (Rule 42): quest’ultima regola è vista come un vero e proprio tabù, al punto che quando nel 2005 venne promulgato un emendamento temporaneo alla regola per far disputare partite di rugby e football a Croke Park (un tempio sacro degli sport gaelici) nell’attesa della rinascita del vecchio stadio dublinese di Landsowne Road (ora Aviva Stadium), la disputa all’interno del Comitato della GAA fu feroce!”
[Nota dell’Autore : per chi fosse interessato alla lettura del regolamento della GAA nella sua ultima edizione aggiornata rimandiamo al seguente link]

D: “Il calcio gaelico è praticato solo dagli uomini?”

R: “Assolutamente no, il calcio gaelico e il camogie (l’hurling femminile) sono praticati, giocati e seguiti tanto dagli uomini quanto dalle donne.
La storia della partecipazione femminile a questo sport cominciò ufficialmente il 18 Luglio 1974 quando nacque la Ladies Gaelic Football Association (LGFA) ma già da un decennio prima si poteva osservare l’esplosione dilagante di questo sport tra le fila femminili, sia in termini di pubblico (con affluenze molto alte) che di atlete. Inoltre si hanno documenti ed indiscrezioni che attestano come il primo incontro di calcio gaelico femminile si disputò nel 1926 nella Contea di Clare. Il discorso dell’emancipazione ha avuto quindi un impatto diverso in questo ambito perché era uno sport al quale avevano già avuto modo di partecipare, anche se per poco tempo (dopo il 1926 la partecipazione femminile andò gradualmente scemando), per poi riprendere durante gli anni Sessanta. Ai giorni d’oggi però il calcio gaelico femminile è a pari livello rispetto a quello maschile, con una partecipazione anche in questo caso fideistica delle tifoserie e delle giocatrici.

Fonte : Sport Gaelici Italia/Facebook

Dirò di più, negli ultimi anni si è constatato anche un aumento dell’interesse femminile verso questo sport : la finale All-Ireland di calcio gaelico giocata dalle rappresentative femminili di Dublino e Cork lo scorso anno è stato l’evento sportivo femminile più seguito al mondo con oltre 45000 biglietti venduti ai botteghini di Croke Park.”

D: “Una battuta conclusiva sulla giornata odierna che ha visto Roma e lo Stadio Tre Fontane festeggiare il Natale della città ospitando per la prima volta un torneo di calcio gaelico, cosa te ne è parso? Ma soprattutto, cosa puoi dirci riguardo al tuo aver “arbitrato” durante uno degli incontri?”

R: “Beh credo che sia stato un evento gradevolissimo per gli amanti di questo sport come per gli appassionati romani di questa disciplina sportiva [a livello nazionale era già successo a Padova nda] che hanno potuto vivere un evento di questo tipo nella Capitale.
Ho seguito con grande interesse ed entusiasmo le varie partite del torneo che hanno garantito un grande momento di sport.
Una giornata in cui Roma ha gioito “a metà” grazie al successo delle Ladies della Lazio ma che in ogni caso non l’ha vista demeritare nè dal punto di vista del gioco che in quello dell’organizzazione stessa del torneo!

Per quanto riguarda la divertente nota di colore che hai citato, sì è vero posso dire di essere stato arbitro in uno degli incontri del torneo, anche se “di linea”!
Gli organizzatori infatti si sono accorti che mancavano due persone nel ruolo di umpire [arbitro di linea posizionato accanto alle porte nel campo ndr] e quindi hanno chiesto a me e ad un giocatore se volevamo dare una mano in questo modo. Da appassionato di questo sport quale sono non ho esitato ad accettare ed è stato divertente, anche se per appena venti minuti [le partite sono state suddivise in due tempi da dieci minuti ndr], poter seguire anche in Italia una partita di calcio gaelico così da vicino e, in questo caso, direttamente sul campo! Almeno posso dire che, per una volta , mi sono sentito come se mi fossi trovato sul campo del Croke Park [ride nda] !”

D: “Allora credo proprio che sarà una giornata che difficilmente dimenticherai! Grazie mille per aver condiviso con i lettori di Policlic.it questa ampia panoramica multidisciplinare sul calcio gaelico e a presto!”

R: “Grazie mille a voi, spero possa essere stata utile e alla prossima occasione!”

Il “Colosseo Quadrato” svetta sul campo dello Stadio Tre Fontane di Roma in questo scatto di David Malinconici



Il Calcio Gaelico sbarca a Roma – Resoconto del Round One del Central-East European Gaelic Football Championship

Nel corso delle ore che hanno caratterizzato lo svolgimento del Central-East European Gaelic Football Championship, in cui erano presenti anche le compagini italiane della S.S. Lazio Calcio Gaelico e del Padova Gaelic Football, è stato possibile assistere ad un grande momento di sport dove le qualità delle squadre più forti nel ranking di settore sono prevalse nettamente ma che hanno visto l’impegno indomito da parte di tutti gli atleti e le atlete dei club. È stato anche un piacevole momento di ritrovo non solo per chi è dentro a questo mondo ma anche per i curiosi. Tutto questo è portatore di buone notizie per lo sviluppo della cultura di questo sport anche a livello italiano e romano.

Nel competizione femminile del torneo hanno prevalso le Ladies della S.S. Lazio Calcio Gaelico con una vittoria maturata negli ultimi istanti della partita finale contro le avversarie del Cumann Warzsawa GAA grazie ad un goal su rigore decisivo.
Il perfetto coronamento di una giornata nella quale le ragazze della Lazio hanno mostrato un gioco di qualità sopraffina ed una grinta non indifferente che hanno permesso loro di avanzare facilmente durante la fase a gironi e la semifinale.

La S.S. Lazio Calcio Gaelico festeggia la vittoria del torneo femminile del Central/East European Gaelic Football Championship – Round One.

Nella competizione maschile invece le formazioni italiane della S.S. Lazio Calcio Gaelico e della Padova Gaelic Football si sono classificate rispettivamente al settimo e al nono posto, al termine del gironcino per le squadre eliminate dalla fase a gironi che le ha viste sfidarsi, in un “derby  italiano” (come si può vedere nella foto).

Foto post-partita tra le formazione della S.S. Lazio Calcio Gaelico e la Padova Gaelic Football.
Fonte : Sport Gaelici Italia/Facebook

Nonostante l’impegno senza sosta e la passione profusa in campo fino all’ultimo secondo della giornata, il sorteggio dei gironi e degli annessi incontri non ha giovato molto alle due formazioni, in particolare alla S.S. Lazio Calcio Gaelico che ha dovuto affrontare, nelle prime due partite del proprio girone, le formazioni del Cumann Warzsawa GAA e del Vienna Gaels GAA , attualmente ai primi posti delle graduatorie europee.

La formazione del Cumann Warszawa GAA, vincitrice del torneo maschile del Central/East European Gaelic Football Championship – Round One.

Posizioni di rilievo confermate anche sul campo, visto che Varsavia e Vienna dopo essersi qualificate nel girone A e dopo aver eliminato le avversarie nelle fasi successive hanno avuto modo di affrontarsi nella finale del torneo in cui ha prevalso la formazione più forte tra le partecipanti, ovvero quella polacca. Quest’ultima ha mostrato un gioco di categoria superiore rispetto alle formazioni partecipanti e che la rendono una delle più forti squadre dell’area Europa Centrale/Orientale.



Guglielmo Vinci
per www.policlic.it

*Feis = Termine gaelico per festa, fiera, generalmente utilizzato per indicare gli eventi e le competizioni di danza tradizionale irlandese.