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In questo numero, Policlic affronta il tema del rapporto tra Stato e industria. Lo scopo, quello di mettere in luce la relazione, a volte stringente, a volte rarefatta, tra apparato e realtà produttive.
Apre il numero un excursus sulla storia dell’IRI e del rapporto tra grandi imprese e settore bancario in Italia. Un testo che ci porta dalla cosiddetta “fratellanza siamese” alla nascita dello “Stato imprenditore”, a cura di Emanuele Del Ferraro.
Segue un approfondimento a cura di Francesca Cerocchi sull’azione di lobbying da parte dell’industria dei combustibili fossili in Australia, con particolare attenzione agli effetti in termini di politiche pubbliche.
La rivista continua con un saggio scritto da Francesco Finucci, incentrato sulle dinamiche che portano lo Stato a stanziare risorse pubbliche anche a fronte di comportamenti speculativi, così rischiando di incentivarne l’utilizzo. Il caso di studio è quello dei “Decreti aiuti”.
Infine, chiude la rivista un saggio di Tiziano Sestili, in cui l’autore ripercorre la politica energetica italiana, dalla nazionalizzazione alla liberalizzazione.
Buona lettura!
IN QUESTO NUMERO
L’IRI, LO STATO, LE BANCHE, L’INDUSTRIA
Dalla “fratellanza siamese” alla nascita dello Stato imprenditore
Di Emanuele Del Ferraro
Nel 1933, la fondazione dell’IRI (divenuto poi ente permanente nel 1937) fece segnare anche la nascita in Italia dello Stato imprenditore. Nell’articolo, oltre a ripercorrere le tappe dell’istituzione dell’IRI e della sua trasformazione in ente permanente, si cerca di comprenderne gli elementi di continuità e quelli di novità rispetto agli interventi statali nell’economia del periodo precedente.
L’INFLUENZA DELL’INDUSTRIA DEI COMBUSTIBILI FOSSILI SULLE POLITICHE AUSTRALIANE CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il gigante delle esportazioni di carbone si confronta con le esigenze del pianeta e sembra fallire
Di Francesca Cerocchi
L’Australia sta facendo abbastanza nella lotta al cambiamento climatico? Tenendo conto dell’elevata dipendenza dell’economia del Paese dai combustibili fossili, analizzeremo quali sono state nel tempo le risposte dei governi a tale minaccia globale e quali sono gli interessi che rallentano il processo per un’Australia green, dal Protocollo di Kyoto ai giorni nostri.
CRISI SPECULATIVE E DRENAGGIO DELLE CASSE STATALI
Una dinamica della risposta alle crisi di sistema nel contesto dei decreti aiuti
Di Francesco Finucci
Il saggio mira a illustrare la ricorrenza, nella gestione di crisi di sistema, di misure volte a sottrarre risorse finanziarie dello Stato, per supportare economicamente i cittadini, senza però intervenire direttamente né sulle dinamiche patologiche che portano alla crisi, né sugli attori che ne sono gli artefici.
Applicando questa teoria alle pratiche speculative, si mostra come, lungi dal punirle, tali misure finiscano per garantirne gli utili, facendo leva sulla separazione psicologica tra risorse finanziarie dei cittadini e casse dello Stato. Le pratiche speculative ne escono così premiate, perché garantite nel proprio profitto.
L’ottica apparentemente keynesiana di tali pratiche si rivela invece di impianto neoliberista, nel momento in cui non si affiancano, né sono anticipate o seguite, da pratiche volte a rafforzare il sistema.
Allo scopo di studiare tale dinamica, si analizzerà uno studio di caso, quello dei prezzi energetici nel periodo del Covid e del post-invasione dell’Ucraina.
LA POLITICA ENERGETICA ITALIANA
Dalla nazionalizzazione alla liberalizzazione delle infrastrutture
Di Tiziano Sestili
L’energia è un requisito fondamentale per la politica estera di un paese. L’Italia, dapprima ha giocato un ruolo centrale con l’Eni, il braccio estero del governo italiano. Con l’avvento dell’Unione Europea, si è assistito ad un riassestamento delle infrastrutture in mano a Eni, e a una maggiore liberalizzazione. Dunque, l’Italia è giunta a un bivio: deve scegliere se importare le materie prime, o incrementare la ricerca sulle energie sostenibile.