Nella giornata di ieri ha avuto ufficialmente inizio la nuova edizione dell’IRISH FILM FESTA, nel suo formato “in short”.
Come raccontato qualche giorno fa sul nostro sito, l’edizione di quest’anno si presenta al pubblico italiano ed internazionale in un formato “essenziale” ma ugualmente coinvolgente e accessibile, anche grazie al suo trasferimento sulla Rete (la FESTA può essere seguita sul sito www.irishfilmfesta.org in modo gratuito e senza limiti di orario).
Questa edizione celebra la centralità del cortometraggio con diciotto pellicole in concorso nelle categorie Live Action ed Animazione (molte delle quali sono state apprezzate e premiate nell’ultima edizione “non virtuale” del Galway Film Fleadh del 2019). All’elenco di cortometraggi poi, si aggiunge una diciannovesima pellicola presentata “fuori concorso”.
Al termine della visione dei cortometraggi in lizza per i tre riconoscimenti della giuria dell’IRISH FILM FESTA, c’è da evidenziare come, considerando le precedenti edizioni che il nostro progetto editoriale ha avuto modo di seguire e raccontare, il livello della competizione si sia alzato ancora una volta e come i lavori presentati rispecchino, nella sua quasi interezza, un insieme di altissima qualità cinematografica, simbolo del grande prestigio che l’IRISH FILM FESTA di Roma continua ad avere – come evento e concorso internazionale – per la cinematografia irlandese e nord-irlandese.
Per chi se lo stesse domandando, il terzo premio rappresenta una novità per l’IRISH FILM FESTA dal momento che coinvolge maggiormente il pubblico che diventa anch’esso “giudice” della competizione con un “Premio del Pubblico” (le procedure di votazione sono indicate in modo molto chiaro sul sito della FESTA). Anche “noi” spettatori, quindi, abbiamo la possibilità di dare le nostre preferenze sul miglior cortometraggio di questa edizione.
Come Policlic, vogliamo dare il nostro piccolo contributo, dando il nostro personale giudizio sui cortometraggi in competizione di questo “IRISH FILM FESTA in short” e oggi presentiamo le prime sei pellicole visionate e valutate dal nostro corrispondente (anche lui “virtuale” per questa edizione).
I cortometraggi della giornata
I Promossi, Rimandati e Bocciati di Guglielmo Vinci
THE APPOINTMENT (Irlanda del Nord, 2019) = Rimandato
In questa edizione, il cortometraggio diretto dal regista di Belfast David Moody, già conosciuto nelle precedenti due edizioni con l’apprezzato Listen (nella FESTA del 2018) e il decisamente rivedibile Camlo (nella FESTA del 2019), non lascia un segno distintivo tra le altre pellicole in concorso. Al termine dei circa sedici minuti del suo lavoro, infatti, non rimangono impressi degli elementi di spessore all’interno del racconto della vita problematica del giovane Ian (interpretato da Ciaran Flynn), diviso e logorato tra la stressante routine lavorativa e la cura premurosa della madre malata (Geraldine McAlinden), con la quale tuttavia si osserva un rapporto familiare alquanto deteriorato.
CIÚNAS / SILENCE (Irlanda, 2019) = Promosso
Un altro gradito ritorno alla FESTA per Tristan Heanue, regista (ma anche attore, come in A Break In The Clouds) di questo cortometraggio di circa dodici minuti, recitato in lingua gaelica.
Come nella pellicola citata, anche in questo caso il giudizio è estremamente positivo, per un lavoro che racconta una storia che coinvolge lo spettatore e che ha ricevuto un grandissimo apprezzamento nei circuiti cinematografici internazionali. Una storia “rurale” e drammatica, ambientata nel Connemara, luogo in cui una coppia (Gary Lyndon e Ally Ni Chiarain) intraprende un viaggio per recarsi in un ospedale locale, per riprendere la figlia Rebecca (Hazel Doupe). Già nelle prime scene si osserva come il legame tra i due personaggi sia alquanto logoro, segno di una crisi in atto, legata anche alla figura della figlia, che tuttavia “sembra” portare in ogni caso una breve armonia nel riunito nucleo familiare. Un cortometraggio che gioca sulla presenza di poche battute e dialoghi tra i personaggi e sull’impatto e il valore narrativo dei silenzi. Unica pecca rappresentata dalla conclusione stessa della pellicola, che si interrompe d’improvviso nel pieno di una sequenza narrativa.
HALO (Irlanda, 2019) = Promosso
Un coinvolgente cortometraggio di circa sedici minuti girato in un unico piano sequenza, all’interno di una vettura adibita a taxi, quello del regista Michael-David McKernan (che ne interpreta anche il ruolo protagonista del tassista Dara). La storia ruota attorno alla notte lavorativa di Dara che si ritrova, suo malgrado, ad assistere, tra le note di Beethoven, ad uno spiacevole triangolo amoroso in atto i clienti di due corse consecutive: Josh (Patrick Flannery) e Sarah (Toni O’Rourke), quest’ultima colpita in modo più grave. Il tentativo disperato (nonchè “in buona fede”) del tassista di evitare alla donna di dover scoprire l’accaduto non va a buon fine, ma vede l’inizio di un legame tra i due personaggi.
RUBY (Irlanda del Nord, 2019) = Promosso
Un cortometraggio eclettico, ma anche tenero e in certi sensi divertente, quello del regista Michael Creagh che racconta il “particolarissimo” quarantennale di matrimonio della altrettanto particolare coppia composta da Len (Dan Gordon, attore nel film Some Mother’s Son – Una scelta d’amore) e Ruby (Kate O’Toole, attrice nel tributo joyciano di John Huston The Dead – Gente di Dublino). La storia, raccontata in quasi venti minuti, presenta la coppia intenta a celebrare l’anniversario, “a modo suo” (o sarebbe da dire a modo del marito di Ruby).
Nella scena iniziale, troviamo la donna bendata dal marito che, una volta tornata a vedere, scopre il regalo da questi fatto per l’anniversario: una tomba per due persone con vista panoramica (incantevole, in effetti) e un picnic “romantico” tra le lapidi. Un pensiero “di splendido gusto” che viene apprezzato moltissimo (evidente il senso sarcastico) dalla donna, in cerca di un anniversario da vivere in modo “normale” (l’eclettismo dell’uomo era evidentemente una costante) e che fa da apripista ad una serie di equivoci su equivoci che si sovrappongono l’un l’altro alternando momenti malinconici ad altri molto divertenti.
L’epilogo del corto vede l’arrivo improvviso d’un temporale e la brusca interruzione di quell’idillio rappresentato dalla prematura scomparsa della donna, ma un inaspettato colpo di scena porta uno sconvolgimento positivo della storia.
ABE’S STORY (Irlanda, 2019) = Promosso
Per la categoria dedicata all’animazione, il digital artist Adam H. Stewart presenta una creativa trasposizione digitale sulle origini del romanzo Dracula di Abraham “Bram” Stoker, vincitrice del premio per il miglior cortometraggio animato al Galway Film Fleadh 2019.
Il racconto, con il giusto connotato splatter per uno dei capisaldi della narrativa dell’orrore, viene sapientemente narrato attraverso l’utilizzo di varie tecniche d’animazione grafica (il nome di Stewart è molto noto a livello internazionale, in particolar modo ad Hollywood).
Un lavoro positivo nel complesso.
ARCHIE’S BAT (Irlanda, 2019) = Promosso
Il cortometraggio “più corto” di questa rassegna dell’IRISH FILM FESTA (con i suoi 2’25”) è diretto dalla regista Shannon Egan e rappresenta il suo lavoro di diploma per la Limerick School of Art and Design. Racconta la storia dell’insolita amicizia nata tra un bambino solitario e un pipistrello ferito dopo l’impatto con la finestra della sua abitazione.
Esilaranti le sequenze in cui il bambino, dopo aver curato il pipistrello dalle sue ferite, crede di aver trovato in lui un piccolo animale domestico da portare a giocare come se fosse un cane o un gatto (l’animale alato pare essere di diversa opinione).
Guglielmo Vinci per www.policlic.it