Il progetto Shadow of Norge sembra essere davvero partito quest’oggi come nel 1926.
Il 95esimo anniversario è stato introdotto dalla conferenza “Shadow of Norge: un progetto di comunicazione storica”, organizzata lo scorso 29 marzo da Policlic.it e dall’Associazione Culturale “Il Marforio”.
Durante la conferenza sono intervenuti il professor Gianluca Casagrande, docente di Geografia e direttore scientifico del GREAL della Università Europea di Roma, e la dottoressa Roberta Rodelli (GREAL – Università Europea di Roma), responsabile tecnica del progetto Shadow of Norge.
Il progetto è nato proprio dal GREAL (Geographic Research and Application Laboratory) dell’Università Europea di Roma in collaborazione con la Nord University di Bodø (Norvegia) e il Museo Umberto Nobile di Lauro. Lo scopo di questa sinergia accademica internazionale è quello di ripercorrere un evento significativo nella storia dell’esplorazione artica e polare, narrando l’impresa della spedizione del dirigibile NORGE, nata sotto l’unione d’intenti dell’esploratore norvegese Roald Amundsen, dell’ingegnere italiano Umberto Nobile e dello statunitense Lincoln Ellsworth, il quale finanziò attivamente l’impresa.
Le origini dell’impresa del NORGE
Ma da cosa è partita l’idea del NORGE? Il tutto ha avuto origine nell’estate del 1925, nella casa di Roald Amundsen a Uranienborg (nei pressi di Oslo), luogo in cui l’esploratore norvegese aveva richiesto un incontro con l’ingegnere e dirigibilista italiano Umberto Nobile. Amundsen, infatti, era da poco rientrato da un tentativo di raggiungere il Polo Nord per via aerea con l’uso di due idrovolanti Dornier Wal, e Nobile già era a conoscenza dell’intento di utilizzare un dirigibile in un nuovo tentativo di impresa.
La figura determinante nell’incontro tra Amundsen e Nobile fu però il braccio destro di Amundsen, ovvero l’esploratore Hjalmar Riiser-Larsen, che più avanti sarebbe divenuto uno dei grandi fondatori delle linee aeree commerciali in Scandinavia (nonché un fautore delle rotte transartiche).
Fu lui infatti, insieme ad Amundsen, a proporre a Nobile di utilizzare un’aeronave già disponibile, su cui entrambi avevano volato in occasione di una visita a Roma, ovvero l’N-1.
Amundsen, da esploratore, voleva verificare la configurazione geografica di una vasta area di Artide che all’epoca era ancora sconosciuta; Nobile acconsentì al piano e si adoperò perché l’N-1 fosse acquisito dall’Aeroclub di Norvegia (che a sua volta era stato acquistato dal governo italiano), grazie a un fondamentale contributo economico del magnate statunitense Lincoln Ellsworth.
L’N-1 fu sottoposto a delle modifiche al fine di renderlo più leggero e allo stesso tempo più robusto, così che potesse affrontare atterraggi e ormeggi in siti decisamente più precari dei normali aeroporti e sopportare maggiormente le condizioni meteorologiche avverse.
Per consentire lo scalo in vari luoghi intermedi sulla rotta del Polo, dove non esistevano basi per dirigibili, venne costruita una serie di “piloni di ormeggio” modulari che furono disposti nei punti di sosta dove non fossero disponibili hangar e altre strutture di protezione normali. I piloni erano attrezzati per consentire il rifornimento di idrogeno e di benzina, ed erano muniti di un aggancio sulla sommità girevole; questo avrebbe consentito al NORGE di restare ancorato al suolo ruotando sempre con la prua nella direzione del vento, come una gigantesca banderuola.
Nel marzo 1926 il dirigibile, modificato ed equipaggiato di tutto punto, passò ufficialmente all’Aeroclub di Norvegia e fu ribattezzato con il nome NORGE. Su di esso venne issata, insieme a quella del Regno d’Italia, la bandiera del Regno di Norvegia, il quale nel 1925 aveva visto riconosciuta la sua secolare aspirazione alla sovranità sulle Isole Svalbard, campo base artico avanzato per l’impresa polare, e che dal 1911 aveva in Roald Amundsen un grande e amatissimo eroe nazionale.
Una curiosità circa la partenza del NORGE: stando alle cronache del tempo, questa era inizialmente prevista per l’8 aprile del 1926, con una solenne cerimonia organizzata a Ciampino, alla presenza dello stesso Benito Mussolini. Tuttavia, quando il pubblico e le autorità erano già riuniti sull’immenso prato che era allora il maggiore aeroporto di Roma, i bollettini meteorologici arrivati dalle stazioni di riferimento lungo la rotta convinsero Nobile che sarebbe stato imprudente partire quel giorno. Non fu una grande delusione, sia perché partirono solo due giorni dopo, il 10 aprile, sia perché un danneggiamento dell’aeronave al primo decollo non sarebbe di certo stato un bello spettacolo.
Quella dell’8 aprile rimane però una data simbolica, motivo per cui si è scelto di iniziare il ciclo di webinar del progetto Shadow of Norge proprio giovedì scorso.
Il legame tra il passato storico e la contemporaneità delle nuove tecnologie – L’APP “Shadow of Norge”
Per rievocare questo importante fatto storico malgrado la pandemia, il progetto “Shadow of Norge” ha realizzato un modello virtuale del dirigibile NORGE e ha sviluppato un’applicazione per dispositivi Android (in formato APK) che consente di seguire il dirigibile nelle principali tappe del suo viaggio e in alcuni luoghi simbolo legati alla storia della spedizione.
Con l’applicazione “Shadow of Norge”, presentata al pubblico anche in occasione della conferenza dello scorso 29 marzo, sarà possibile “scattare foto” al dirigibile mediante screenshot da smartphone o tablet, in modo da poter immergersi in un’esperienza storica riportata in auge dalla tecnologia. L’applicazione, creata e sviluppata attraverso l’uso di programmi open access, è scaricabile gratuitamente tramite il sito www.shadowofnorge.eu.
Sul sito è inoltre possibile seguire le altre attività del progetto Shadow of Norge, come il ciclo di webinar in corso e gli incontri culturali dedicati con i vari partner internazionali del progetto (il programma dettagliato è consultabile tramite le pagine social di Shadow of Norge su Facebook, Instagram e Twitter).
Giulia Vinci per www.policlic.it